Grazie a una fantastica remuntada l’Hellas Verona batte, al Bentegodi, il Cittadella e ritorna in serie A. Aglietti, per cercare l’impresa di recuperare due reti, conferma per otto undicesimi la formazione uscita, immeritatamente sconfitta, al Tombolato. In difesa Bianchetti è preferito a Empereur, a centrocampo rientra Zaccagni per lo squalificato Colombatto mentre Di Gaudio sostituisce Matos. I gialloblù pigiano subito sull’acceleratore creando subito due buone opportunità. Sulla prima, da un traversone di Vitale due scaligeri si ostacolano e l’occasione sfuma, passano un paio di minuti e Laribi scarica un violento tiro che Paleari respinge come può, arriva Di Gaudio ma anche lui sbatte sul portiere. Il gioco è molto spezzettato anche perché i padovani attuano un gioco maschio molto simile al fallo sistematico che l’arbitro punisce, anche se non prende provvedimenti, cosa che invece fa, all’ottavo, su un intervento duro di Vitale che è ammonito. Un minuto dopo anche Siega finisce sul taccuino dell’arbitro. All’undicesimo grande percussione di Zaccagni il cui traversone si adagia sulla parte alta della rete. L’arbitro, dopo un lungo periodo di buonismo, estrae con solerzia i cartellini e, prima Di Carmine e quindi Parodi ne fanno le spese. Poco prima della mezzora, al termine di una bellissima azione, tutta di prima, l’Hellas passa in vantaggio. Zaccagni recupera palla e appoggia a Faraoni che gli ritorna, in profondità, la sfera, il rientrante romagnolo si sistema il pallone e, sull’uscita di Paleari, con freddezza insacca. L’entusiasmo e il sostegno degli oltre ventimila tifosi sono alle stelle. Passano cinque minuti e il raddoppio sembra cosa fatta. Laribi parte in slalom, saltando come birilli, diversi avversarti quindi appoggia all’accorrente Di Gaudio che calcia sull’esterno della rete. Sempre protagonista Paleari che con un miracolo devia la conclusione di Di Carmine. A pochi minuti dal riposo su errore in uscita il Cittadella ha l’opportunità di affacciarsi verso l’area scaligera ma il tiro di Moncini, deviato da Bianchetti, finisce in angolo. La ripresa vede subito l’ammonizione di Bianchetti. Si gioca sempre a ritmi molto alti, anche se il Cittadella cerca di uscire più spesso dalla propria metà campo. All’undicesimo Di Gaudio lascia il posto a Matos che, sul primo pallone toccato su servizio di Henderson, si fa trovare in fuori gioco. Passa un minuto e Henderson si mette in proprio scagliando un violento tiro dalla distanza che Paleari devia in angolo. Nei minuti successivi due episodi che modificano l’andamento della gara. Al quattordicesimo è ammonito Proia, entrato da pochi minuti in sostituzione dell’infortunato Siega, due minuti dopo Parodi entra in ritardo su Vitale e si prende il secondo giallo e la fine anticipata della gara. Venturato corre ai ripari e toglie l’attaccante Moncini per un difensore Cancellotti. Mentre Aglietti fa uscire Henderson per l’acclamatissimo Pazzini. Al ventiquattresimo il raddoppio arriva. Pazzini apre, sulla sinistra, all’accorrente Vitale che, arrivato sul fondo, traversa forte e teso. Sul primo palo, come un rapace, si fionda Di Carmine che di tacco batte il portiere. Alla mezzora Gustafson accusa un problema muscolare e, dopo essere rimasto a terra, è costretto a uscire sostituito da Munari. Il Cittadella toglie capitan Iori per Schenetti più adatto a offendere che a difendere. Passano pochi minuti e Proia interviene in modo scomposto e pericoloso su Zaccagni meritandosi il secondo giallo. Cittadella in nove. Dopo un paio di tentativo di riaprire la gara da parte degli ospiti senza, però, che Silvestri corra grossi pericoli, al trentottesimo l’Hellas mette in freezer la gara. Su attacco dei padovani la difesa recupera e parte in contropiede Pazzini, verticalizzazione per Laribi che anticipa il portiere e insacca a porta vuota. Nei sei minuti di recupero anche Munari è ammonito ma poi, al triplice fischio di Piccinini, si scatena la festa con la squadra che, dopo essere andata sotto la straordinaria curva, riceve, dalle mani del presidente della Lega B la medaglia che sancisce la promozione in serie A. E’ durato un anno la permanenza nella cadetteria per gli scaligeri che, nonostante una buona rosa, sono stati costretti a disputare i sempre insidiosi play off. Grandissimo merito va ad Alfredo Aglietti che, in poco più di un mese, è riuscito a rivitalizzare una compagine allo sbando, senza idee, senza mordente e a conquistare, prima con il successo con il Foggia i play off quindi con cinque partite intensissime la meritata promozione. In queste gare l’ex capitano gialloblù, che conquistò la promozione in A con Prandelli, ha utilizzato quattordici, quindici giocatori mantenendo una formazione base che gli ha risposto alla grande. Tutti meritevoli di encomio ma note particolari per il rientrante Zaccagni, elemento insostituibile, per Laribi il braccio e la mente della squadra e per killer Di Carmine autore di cinque reti nelle ultime sei partite. Per concludere, utilizzando una frase resa celebre dal maestro di giornalismo radiofonico Riccardo Cucchi <<
Sono le 23 e 12 minuti del 2 Giugno 2019 e l’Hellas Verona riconquista la Serie A>>