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Faraoni illude ma la maledizione, mai una vittoria a S.Siro, perdura

Un buon Hellas Verona strappa un meritato pareggio a S. Siro con il Milan. Juric conferma per nove undicesimi la formazione che aveva superato il Lecce. In difesa richiama Gunter, per Dawidowicz mentre, in avanti, Verre gioca al posto di Di Carmine da falso nueve. Dopo qualche minuto di studio, i gialloblù prendono in mano l’iniziativa del gioco e, al tredicesimo, passano in vantaggio. L’azione parte da Lazovic che apre a Zaccagni, filtrante del romagnolo, sul quale si avventa Faraoni che, da sotto misura, insacca. Il Var conferma la posizione regolare del difensore scaligero. Il Milan è frastornato e gli scaligeri vanno vicino al raddoppio, pochi minuti dopo con Verre che, servito da Faraoni, scarica un gran tiro che sfiora la base del palo. Prima del ventesimo ci prova anche Lazovic ma Donnarumma fa buona guardia. Subito dopo un tiro di Rebic è neutralizzato da Silvestri. Al ventiquattresimo, ammonizione per Rrahmani. Il Milan cerca di riprendersi e, alla mezzora, trova in modo fortunoso, il pareggio. Calhanoglu batte un calcio di punizione dai venti metri, in barriera, Verre tocca di testa e spiazza completamente Silvestri. Subito dopo Rebic, su assist di Castillejo, salta Silvestri ma non riesce a trovare la porta. Si va al riposo in parità con due squadre che si sono equivalse, bene l’Hellas nei primi venti minuti meglio il Milan nei rimanenti. Si riparte con gli stessi protagonisti della prima frazione di gioco. Subito pericoloso Amrabat che chiama Donnarumma alla parata in due tempi poi è Bonaventura a sfiorare il palo. Prima del decimo, su nuova accelerazione dei gialloblù, con il Milan in grande difficoltà, Pessina, con un imperioso stacco di testa, su servizio di Lazovic, colpisce il palo. Passano meno di dieci minuti e questa volta è Zaccagni, a timbrare, con un violento sinistro, il palo poi, su un rimpallo in area rossonera, un tocco di Gunter sfiora clamorosamente la rete. Al ventesimo l’episodio che poteva capovolgere la gara. Amrabat interviene in tackle, a centrocampo, su Castillejo e l’arbitro, dopo aver consultato il Var, gli sventola sotto il naso il rosso. Non fortunato quest’anno, contro il Milan, l’Hellas con gli arbitri veneti, infatti, all’andata, Orsato di Schio, non richiamò l’arbitro per il fallo su Pessina, in area, dove il rigore era sacrosanto, e oggi Chiffi di Padova espelle, a metà del secondo tempo, Amrabat per un fallo duro, ma non da rosso diretto, a centrocampo. Dopo cinque minuti, siamo al venticinquesimo, Juric richiama Verre per Borini. Alla mezzora, con i gialloblù più racchiusi nella propria metà campo, c’è un bel salvataggio di Rrahmani su pericoloso cross di Calabria. Il Milan, forte della superiorità numerica, attacca a tutto organico e gli scaligeri si difendono con i denti. Poco dopo il quarantesimo anche Pessina è ammonito. In pieno recupero Castillejo, dopo una serie di carambole, colpisce il palo. Prima del fischio finale anche Borini e Silvestri si vedono sventolare il cartellino giallo. Poi, dopo oltre sette minuti di recupero, Chiffi manda tutti sotto la doccia. La maledizione, che vede l’Hellas Verona mai vittorioso a S. Siro, con entrambe le milanesi, prosegue. Comunque buonissima prestazione degli uomini di Juric che, fino a quando, sono stati in parità numerica, hanno dominato il match. Si aggiorna, ulteriormente, il record di giornate consecutive nelle quali gli scaligeri vanno in goal, con oggi sono dodici. Il primo incontro, del trittico terribile, mercoledì il recupero a Roma con la Lazio e sabato, al Bentegodi, la Juve, è passato indenne quindi grande fiducia in questa squadra che, arrivata a trenta punti, sta facendo divertire e sognare i tifosi veronesi.

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