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Franco Righetti nuovo mister Bovolone

Di poche parole, ma i fatti parlano a suo favore: si tratta di Franco Righetti, allenatore che gli addetti ai lavori ricordano nel suo passato trascorso all’inizio degli anni 2000 nelle file del Bonavigo, quando conquistò la promozione dalla Seconda alla Prima Categoria e l’anno successivo sfiorò il bis, persa solo dopo un assurdo doppio spareggio prima contro la vicentina Riviera Berica e poi contro il Sona M. Mazza.

Nel suo curriculum degli anni successivi ci sono i buoni trascorsi a Minerbe, l’Angiari, dove conquistò la salvezza e mantenne la squadra in Seconda Categoria.

Dopo un anno nel quale è stato fermo, in questa stagione ha allenato nel settore giovanile del San Giovanni Lupatoto: ha guidato la squadra juniores d’elite, o meglio è arrivato a campionato in corso al posto di Luigi Toniella ed è riuscito a salvare i bianco-rossi, che si trovavano in una situazione di classifica delicata.

La prossima stagione 2013/14 tornerà in Categoria, allenerà in Seconda il Bovolone  e prenderà il posto di Claudio Sganzerla.

Il Bovolone ha le idee chiare: obiettivo sarà tornare in quella Prima Categoria che manca da diversi anni. I rossoblù vorranno anche interrompere quella maledizione di essere sempre eliminati ai play off: ne sanno qualcosa Venera e Albaronco.

Ecco le parole di Franco Righetti:
Sono contento che la società del Bovolone abbia scelto me per il prossimo campionato di Seconda Categoria. Conosco bene l’ambiente, dove sono stato tanti anni fa e anche i dirigenti, Vanni Moretto e Vittorio Peroni in testa. Mi attende un campionato duro: ho visto la rosa della squadra, mi sembra buona e potremo dire certamente la nostra. Troverò le mie ex squadre del passato, Minerbe e Bonavigo, ad ogni modo credo che sarà un bel campionato con il Casaleone, che  vorrà recitare un ruolo da protagonista dopo la retrocessione, lo stesso Vigo vorrà ripetere quanto di buono fatto quest’anno. Sono pronto per la nuova avventura e non vedo l’ora di iniziare, conscio delle difficoltà che potrò incontrare”.
 
 
Stefano Paganetto

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