Il 25 novembre alle ore 20,45 Gioele Dix porta al Teatro Salieri il suo Ma per fortuna che c’era il Gaber il suo omaggio al mitico Signor G, nel ventennale della morte, in un viaggio tra inediti e memorie. Al fianco di Gioele Dix, nella doppia veste di attore e di cantante, ci sono Silvano Belfiore al pianoforte e Savino Cesario alla chitarra, entrambi complici da anni delle sue affettuose scorribande gaberiane. Data la ricorrenza del 25 novembre, come negli ultimi anni, il Teatro si illuminerà di rosso in ricordo della Giornata Mondiale contro la Violenza sulel Donne.
Giorgio Gaber: l’artista da molti considerato come il migliore interprete delle aspirazioni di giovani che – per citare le parole di una sua canzone – “stavano cercando, magari con un po’ di presunzione, di cambiare il mondo”. Grazie alla sua sensibilità (e a quella del suo straordinario compagno di scrittura Sandro Luporini), Gaber ha saputo intercettare gli umori di una generazione vitale, polemica, inquieta, spesso anticipandone contraddizioni e cambi di rotta.
Questo spettacolo è il più recente di una serie di tributi che, a partire dal 2004, anno in cui si tenne il primo Festival Gaber a Viareggio, Gioele Dix ha dedicato all’artista milanese, del quale è stato convinto ammiratore fin dall’adolescenza.
“Vedere Giorgio Gaber a teatro era un’esperienza che ti segnava. Niente a che vedere con un comune spettacolo o concerto. Sul palco sprigiona energia pura. Grazie alla sua potenza espressiva, sapeva dare corpo alle parole come nessun altro. Era capace di farti ridere, emozionare, indignare. Era un pensatore e un incantatore. Andavi a vederlo una volta e volevi tornare a rivederlo una seconda e poi una terza. Nei primi anni Settanta sono stato uno sfegatato gaberiano, uno dei tanti.”
Lo spettacolo, prodotto dal Centro Teatrale Bresciano, è costruito come un insolito itinerario all’interno del teatro canzone di Gaber e Luporini, in cui si intrecciano brani conosciuti del loro repertorio con musiche e testi variamente inediti: versi mai musicati, canzoni mai eseguite dal vivo, monologhi abbozzati e mai completati. Uno spettacolo assolutamente speciale appassionato e originale, nel quale convivono sorprese e rievocazioni personali su cui inventare una musica.
Per realizzarlo è stato decisivo l’apporto della Fondazione Gaber, che ha svelato l’esistenza di questi preziosi materiali e li ha messi a disposizione del progetto.