Non basta lo straordinario cuore all’Hellas, per oltre un’ora in inferiorità numerica, per portare a casa punti dallo Stadio Olimpico Grande Torino. Che la giornata non fosse delle più fortunate si è capito durante il riscaldamento quando Barak, già inserito in formazione, ha dato forfait e non è andato nemmeno in panchina. Quindi, in difesa, Casale, Magnani e Ceccherini con Faraoni e Lazovic, sulle fasce, e Ilic a far coppia con Veloso, al centro, mentre Caprari si schiera alle spalle di Lasagna e Simeone. Le squadre operano a specchio quindi, per quasi un quarto d’ora, si studiano poi, improvvisamente si sveglia il Toro, con una violenta accelerazione, sulla fascia, di Vojvoda il cui cross attraversa tutto lo specchio della porta e Praet, a porta vuota, non trova l’impatto con la palla. Rispondono, due minuti dopo, gli scaligeri con un’iniziativa avviata da Caprari per Lazovic il cui traversone, dal fondo, è smanacciato dal portiere. Poco dopo il ventesimo, la svolta della gara. Magnani, al limite dell’area, sbaglia il tempo d’intervento e trattiene vistosamente Sanabria. L’arbitro decreta la punizione e mostra il giallo a Jack. Il Var richiama il signor Fabbri che decide di cambiare il colore del cartellino e indica, con il rosso, la via degli spogliatoi al nostro difensore. Dal momento del fallo passano quasi cinque minuti quando Rodriguez batte la punizione. Palla bassa, inmezzo all’area, dove, fra una serva di gambe, ha la meglio Pobega che batte Montipò. Alla ripresa del gioco il nervosismo è piuttosto evidente e, ne fa le spese, Ceccherini che è ammonito per un fallo a metà campo. Giallo pesantissimo per l’ex Fiorentina che, diffidato, salterà proprio la gara con i viola. Poco prima della mezzora Tudor corre ai ripari fuori Caprari e Lasagna per Taméze (foto) e Sutalo. Poco prima del quarantacinquesimo il Toro conquista il primo angolo della partita e sulla battuta c’è il colpo di testa Singo che finisce sul fondo. Nei due minuti di recupero non succede nulla e le squadre vanno negli spogliatoi con il vantaggio granata. Stesse formazioni alla ripresa del gioco. Parte con piglio deciso la squadra di Tudor che, al quarto, va vicino al pareggio con Faraoni, servito da Taméze, il cui tiro colpisce il palo, ma c’era fuorigioco. Al quarto d’ora l’Hellas conquista il primo angolo, su una veemente incursione di Lazovic per Simeone. Sulla battuta, il colpo di testa di Sutalo esce di pochissimo. Al ventesimo, per un eccesso di foga, è ammonito il cholito Simeone. Alla mezzora fuori il professor Veloso per Bessa. Intanto Juric, le cui urla si sentono ovunque, effettua tutte cinque le sostituzioni per immettere forze fresche. Al quarantesimo anche Tudor cerca il tutto per tutto fuori il difensore Sutalo per Cancellieri e Ilic per Hongla. Passano due minuti e Bessa, dalla distanza, calcia alto. Poco dopo il portiere granata si supera deviando una conclusione dell’utilissimo e sempre prezioso Taméze, mentre, al novantesimo è Lazovic che, dopo un tiro ribattuto, calcia di nuovo, ma alto. Nei quattro minuti di recupero i gialloblù occupano stabilmente l’area avversaria e, dopo l’ammonizione di Bongiorno, per fermare un indemoniato Simeone c’è l’errore di Faraoni che, dal limite, solo, calcia alto mentre all’ultimo minuto su azione d’angolo, con lo stesso Montipò in avanti, c’è l’intervento miracoloso del portiere a negare la gioia del pareggio al colpo di testa di Ceccherini. Finisce con Juric che festeggia la vittoria sulla sua ex squadra, scavalcata in classifica, di due punti, mentre i gialloblù pagano a caro prezzo l’errore di Magnani e, tornano sul lato destro della classifica, attendendo, mercoledì, alle 18.30, al Bentegodi la Fiorentina, dello spauracchio Vlahovic, con una difesa da inventare.