Ancora una sconfitta per l’Hellas che esce battuto, al Bentegodi, dall’Empoli. Delneri, alla prima ufficiale, sceglie di abbandonare il suo tradizione credo, passando dal 4-4-2 a un più offensivo 4-2-3-1. In porta, vista la squalifica di Rafael, c’è Gollini, la difesa è la solita con Pisano e Souprayen sugli esterni e Bianchetti e Moras centrali, Viviani e Hallfredsson operano davanti alla difesa mentre Wszolek, Ionita e Siligardi giocano in appoggio di Toni. La partenza vede subito i gialloblù spingersi in avanti ma i pericoli maggiori li corre Gollini bravissimo a salvare su Maccarone poi ad accompagnare, sul fondo, un gran tiro di Buckel. L’Hellas, sospinto sempre dal suo meraviglioso pubblico, continua ad attaccare e, dalla mezzora in poi, diventa una sfida all’Ok Corral fra i gialloblù e il portiere toscano. Inizia Toni quando, su traversone di Siligardi, colpisce di testa da pochi metri, sembra goal ma Skolupski, con uno straordinario colpo di reni, ricaccia fuori il pallone. L’assedio è incessante, un minuto dopo un violento traversone, sempre di Siligardi, è deviato in corner da Costa che sfiora l’autorete. Sull’angolo successivo, la palla esce dall’area, dove Viviani la colpisce al volo indirizzandola all’incrocio ma il funambolico portiere polacco con un incredibile balzo, con la mano di recupero mette in angolo. Il Verona è tutto nell’area, dove l’Empoli è asserragliato. Ancora angoli ma prima su Toni poi su Moras è sempre il portiere ad avere la meglio. Si va al riposo sul nulla di fatto ma quante occasioni non andate a buon fine. La ripresa si apre come si era chiuso il tempo con l’Hellas vicino a goal, con un tiro pericolosissimo di Viviani deviato da un difensore in angolo Al decimo Delneri richiama un Wszolek, che dopo alcune incertezze all’inizio, si stava ben comportando, per Jankovic. Incredibilmente, poco dopo il quarto d’ora, l’Empoli passa in vantaggio. Punizione dal vertice esterno dell’area di Paredes, Costa anticipa Bianchetti ma Gollini è bravissimo a respingere d’istinto purtroppo Costa è il più pronto per il tap in vincente. Passano pochi minuti e, su angolo di Viviani, Bianchetti in scivolata manda il pallone a sbattere sul palo interno e un difensore mette in corner. Esce Pisano, per Sala. I gialloblù cominciano ad accusare la fatica ma non demordono. Ancora Toni, sempre di testa, sfiora più volte i pali. Alla mezzora Delneri richiama un affaticato Viviani, rientrava dopo il lungo infortunio, per il giovane Zaccagni che, a cinque minuti dalla fine, cerca con un gran tiro a giro il secondo palo ma la palla sfiora solo l’incrocio. Termina così con una sconfitta, assolutamente, immeritata la nuova era del Verona. La mano del Gigi di Aquileia si è cominciata a vedere ma, oltre alle nuove disposizioni ci vuole anche la fortuna che, in questo momento, sembra essersi dimenticato del Verona. Bene la corsia di sinistra Souprayen, Siligardi un po’ meno quella opposta ma, quello che più manca, da oltre 200 giorni, è la vittoria e solo quella è la medicina miracolosa.