Dopo quattro sconfitte consecutive l’Hellas Verona torna al successo infliggendo una pesante punizione all’ambizioso Genoa. Mandorlini, anche per la squalifica di Romulo, provvede a un turnover rispetto alla scialba prestazione di Cagliari. Tornano Cacciatore a destra, Albertazzi a sinistra mentre Moras fa coppia con Marques. A centro campo Sala sostituisce Romulo, Donadel prende in mano la bacchetta della regia con a fianco Hallfredsson. In avanti Marquinho completa il tridente. Le squadre si fronteggiano con schieramenti a specchio e, ad alcune interessanti azioni dei gialloblù, vanificate dalla rocciosa difesa dei rossoblù, fanno riscontro tentativi genoani che però non impensieriscono Rafael. Al decimo un episodio che avrà ripercussioni nel seguito della gara. Albertazzi è ammonito per un fallo, nemmeno tanto grave, a metà campo, e questo, sul finire del tempo avrà il suo peso. Dopo il ventesimo l’Hellas prende nettamente in mano la partita. Al ventiseiesimo un traversone di Hallfredsson è letteralmente tolto dalla porta da una super parata di Perin. Sull’angolo successivo Cacciatore mette alle spalle del portiere ma il guardialinee alza la bandierina per segnalare la posizione irregolare del terzino. Al trentesimo, sempre su azione d’angolo, Moras salta più in alto di tutti ma non inquadra la porta. Al trentaquattresimo stupenda azione degli scaligeri. Marquinho, con una magia di tacco, recupera palla a centro campo, s’invola, fin quasi sul fondo, quindi appoggia a Iturbe che gira di prima per l’accorrente Donadel il cui violentissimo tiro, di destro da fuori area, picchia sul palo e carambola in rete. Al quarantaquattresimo nuovo fallo di Albertazzi, al limite dell’area, dopo che l’arbitro non aveva fermato il gioco per un precedente fallo del Genoa, e, per il terzino scaligero scatta il secondo giallo e la doccia anticipata. La ripresa dovrebbe vedere gli scaligeri in difesa e il Genoa proteso in avanti e invece l’Hellas sfiora ripetutamente il raddoppio. Poco prima del venticinquesimo Mandorlini fa uscire un acciaccato, ma sempre pericoloso, Iturbe per Maietta e, visto che Gasperini ha imbottito la sua formazione di attaccanti, passa alla difesa a tre. Al trentaquattresimo esce fra gli applausi Sala per Donati. Al quarantaduesimo un mai domo Luca Toni contende, all’altezza di metà campo, un pallone a ben tre avversari serve Marquinho e, il duo veronese, si lancia in uno spettacolare contropiede. Appena entrato in area, l’ex romanista serve, su un piatto d’argento, il pallone a Toni che di sinistro batte Perin. All’ultimo minuto esce Hallfredsson per Agostini e, proprio l’ex cagliaritano, al terzo minuto di recupero, scatta, in un altro straordinario contropiede e, una volta in area, preferisce, al possibile goal, e sarebbe il suo primo in serie A, il traversone per Toni che, di destro, fissa il risultato sul tre a zero. L’Hellas torna a vincere, al Bentegodi per la prima volta nel 2014, si porta a quarantatre punti e, davanti a un osannato Preben Elkjaer, segna tre nuovi record, Mandorlini taglia il traguardo dei duecento successi in panchina nei campionati professionistici, Luca Toni, con quindici reti, affianca due miti dei colori scaligeri Gianni Bui e Nico Penzo, nella classifica all time, mentre, le quarantasei reti all’attivo rappresentano il massimo che la squadra gialloblù ha segnato nella sua storia nella massima serie.