Al termine di una gara di grande cuore, l’Hellas strappa, al Bentegodi, il pareggio alla Juve nell’ultima partita del campionato. Mandorlini recupera Juanito Gomez e lo schiera nella medesima formazione di Parma per Fernandinho mentre preferisce Greco a Obbadi. La partenza è dei gialloblù che, grazie a un gran dinamismo, mettono in difficoltà i bianconeri. Nella prima mezzora, per ben due volte, Toni mette i brividi a Buffon, la prima l’uscita del Gigi nazionale gli fa sbagliare la mira la seconda, su perfetto traversone di Hallfredsson, anticipa Bonucci ma la palla sfiora il palo. Subito dopo, però, la Juve esce dal guscio e Lloriente, su passaggio di Marchisio, con una spettacolare girata colpisce la traversa. Al quarantesimo un lancio di Pogba è agganciato, all’altezza dell’area, da Pereyra che converge verso il centro e con uno straordinario tiro a giro, alla Del Piero, mette il pallone all’incrocio dei pali lasciando pietrificato Rafael. Quali allo scadere, pericolosa azione di Tevez salvata in corner da Moras. La ripresa vede Allegri lasciare nello spogliatoio Marchisio per Sturaro e il Verona partire alla grande. Al terzo, Hallfredsson recupera palla sulla trequarti e parte, in uno spettacolare contropiede, per servire poi, prima dell’entrata in area, Toni che di sinistra fulmina, sul primo palo, Buffon. Passano meno di dieci minuti e la “Vecchia Signora” ritorna in vantaggio. Pennellata di Pirlo per Padoin che, dalla linea di fondo campo, appoggia indietro a Lloriente che, di piatto, non può sbagliare. Al quarto d’ora escono Evra per Lichtsteiner e Greco per Obbadi. Al ventesimo Gomez, aiutandosi con una mano insacca ma è ammonito. Dopo un bel tiro, purtroppo centrale, di Hallfredsson parato da Buffon esce Jankovic per Valoti. Alla mezzora bel servizio di Toni per Hallfredsson che è anticipato in angolo. Subito dopo clamoroso fallo di Ogbonna su Gomez ma, l’arbitro, incredibilmente, invece di assegnare il solare rigore decreta punizione in attacco. Al quarantesimo esce Tachtsidis per Saviola. E, un minuto dopo, l’arbitro, fischia un rigore ai bianconeri per una reciproca trattenuta fra Marquez e Lloriente punendo, anche con l’ammonizione, il veronese. Fra i fischi Tevez si fa ipnotizzare da Rafael che prima, con un gran balzo, gli devia il tiro in corner per festeggiare poi alla Luca Toni l’impresa. All’ultimo minuto bel traversone di Sala per Toni la cui girata finisce alta. Nel primo, dei tre minuti di recupero, plateale, e inutile fallo, da dietro, nel cerchio di centrocampo, di Pepe su Valoti e per lui rosso diretto. Batte la punizione di Rafa Marquez e, sulla perfetta parabola, sale in cielo Juanito Gomez che, con un perentorio colpo di testa, mette la palla sul secondo palo senza che il portiere della nazionale possa intervenire. Tutta la squadra, Mandorlini compreso, a festeggiare sotto la curva. Termina con uno spettacolare 2-2, come lo scorso anno, la sfida ai Campioni d’Italia. Finisce a quarantasei punti il secondo campionato nella massima serie dell’Hellas che raggiunge, nei due anni, il traguardo, ambito, dei cento punti. Luca Toni che, con ventidue reti, stacca definitivamente Tevez, attende, dalla gara dell’Inter, la risposta di Icardi prima di poter festeggiare, a trentotto anni, il successo nella classifica marcatori dopo nove anni dal precedente primato ed primo nella storia centenaria dell’Hellas Verona. Prestazioni da incorniciare di Rafael e Hallfredsson.