Un Hellas Verona stratosferico costringe al pareggio la capolista Juventus al Bentegodi. Mandorlini preferisce l’esperto Donadel, in regia, per Cirigliano confermando, per il resto, la squadra che aveva vinto con il Sassuolo. La Juve parte subito fortissimo e, dopo due minuti, un super Rafael nega il goal a Tevez, che aveva deviato di testa una punizione di Pirlo, ma, al sesto, nulla può al tap in dell’Apace dopo una sua respinta su fendente di Asamoah. I campioni d’Italia sono padroni del campo mentre i gialloblù non riescono ad uscire dalla propria area. Al ventesimo il raddoppio. Pobga, in profondità per Tevez che, scattato in posizione di fuori gioco, non rilevata, batte con un preciso tiro Rafael. Prima del riposo ancora Carlitos ha la possibilità di triplicare ma, questa volta, il suo tiro finisce alto. La ripresa vede le due squadre ripresentarsi in campo con gli stessi schieramenti ma, con due spiriti totalmente, diversi. Gli scaligeri, sospinti da uno straordinario pubblico, si lanciano all’arrembaggio mentre, i bianconeri, forse, per troppa sufficienza, appaiono distaccati e troppo rinunciatari. Al sesto minuto, una punizione pennellata di Romulo trova il tuffo di Toni che infila, a fil di palo, Buffon e riapre la gara. Inizia quindi la giostra delle sostituzioni e Mandorlini lancia Martinho per uno stanco, ma molto valido, Jankovic mentre Conte toglie un opaco Lloriente per il debuttante Osvaldo, quindi è la volta di un positivo Donadel per Cirigliano, mentre, dall’altra parte esce Chiellini per Ogbonna. Dopo la mezzora ancora Romulo, su punizione, e questa volta il tiro di Toni è miracolosamente deviato da un super Buffon. Al quarantesimo, Mandorlini, rischia il tutto per tutto togliendo Cacciatore, un difensore, per Gomez, un attaccante. Al quarantacinquesimo un pallone messo in mezzo da Gomez è clamorosamente deviato con il braccio disteso da Lichtsteiner senza che l’arbitro e i suoi collaboratori (ma che cosa fanno gli arbitri addizionali e i guardialinee ?) se ne accorgano, anzi è ammonito Hallfredsson per proteste. Nei cinque minuti di recupero l’Hellas si butta in avanti e, al quarantottesimo, ancora una punizione di Romulo trova la deviazione vincente di Juanito Gomez che manda in paradiso tifosi, giocatori e società. Buona prestazione di tutta la squadra, con note particolari per Marques, Hallfredsson e l’inossidabile Luca Toni. Dopo otto vittorie e tre sconfitte, l’Hellas pareggia al Bentegodi confermatosi fortino eccezionale per gli scaligeri.