Al termine di una partita maestosa l’Hellas Verona strapazza il Napoli al Bentegodi. Mandorlini conferma la stessa formazione di Milano con le uniche sostituzioni di Rodriguez, per l’infortunato Marques, e di Obbadi, per lo squalificato Ionita. La partenza dei gialloblù è arrembante e dopo aver sfiorato il vantaggio, al quinto minuto, quando Toni e Gomez si ostacolano a pochi metri dal portiere, passano due minuti dopo. Hallfredsson lancia Gomez che, dopo aver saltato, il proprio difensore appoggia a Toni che ridicolizza Britos, supera il portiere e insacca a porta vuota. Al quarto d’ora spettacolare azione dell’Hellas, Sala per Toni, un difensore rinvia, la palla s’impenna e Jankovic tenta una grande sforbiciata che è deviata verso Gomez che colpisce in pieno viso un difensore che manda in angolo. Poco dopo il ventesimo Sala esce bene e lancia Jankovic che converge verso il centro e scarica un missile che sfiora l’incrocio. Poco prima della mezzora è ammonito Sala. Subito dopo ancora Sala per Obbadi che apre per Juanito che conquista un angolo. Al quarantesimo pericolosa azione del Napoli con traversone di Lopez per il colpo di testa di Mertens che finisce sull’esterno della rete e, subito dopo, Zapata si gira in un fazzoletto ma è miracolosamente contrato da Rodriguez. Anche Gomez è ammonito prima del riposo. Le squadre rientrano nelle stesse formazioni e l’Hellas riparte ancora a mille. Il traversone di Jankovic, servito da Obbadi, è toccato dal portiere che mette fuori tempo Toni solissimo. Al settimo Juanito subisce un fallaccio di Mesto, sulla trequarti, ma riesce ad aprire per Hallfredsson che si fa settanta metri a cento all’ora arriva sul fondo e traversa al centro, dove l’immenso Luca Toni è prontissimo alla girata volante di sinistro che battere Andujar. Al ventesimo Benussi è bravissimo a fermare in due tempi la stoccata da lontano da Inler. Iniziano i cambi e Greco prende il posto di un esausto Gomez, mentre Benitez getta nella mischia Higuain per un disastroso Mesto. Mandorlini richiama uno straordinario Obbadi per Lazaros. Intanto la partita s’innervosisce e l’arbitro ammonisce a getto continuo soprattutto i gialloblù. Sul taccuino dell’arbitro finiscono Tachtsidis, Lazaros e Toni. Entra Gabbiadini per Hamsik e, subito dopo, l’ex doriano colpisce un clamoroso palo con un gran tiro dai trenta metri. A cinque dal novantesimo standing ovation per Jankovic che lascia il posto a Martic. A due dalla fine Gabbiadini commette un brutto fallo su Sala che reagisce quindi ammonizione per entrambi, ma per Jacopo, al secondo giallo, rientro anticipato negli spogliatoi. Termina con tutto lo stadio scaligero che intona “Oi vita oi vita mia” mentre gli scaligeri ricevono il meritatissimo applauso del proprio pubblico. Difficile indicare i migliori ma Mandorlini ha dimostrato, avendo a disposizione l’intero organico, di dirigere come Toscanini i propri ragazzi. Ottima la difesa, straordinario il centrocampo con note di merito per Obbadi, inarrivabile e unico Luca Toni. Tredici goal in campionato, sette nelle ultime sei gare, trentatré con il Verona, scavalcato Elkjaer a due da Mascetti. L’Hellas torna a battere il Napoli dopo oltre quattordici anni.