Si è tenuta, questa mattina, in Piazza Isolo davanti al Monumento “Filo spinato” una delle ultime cerimonie della Giornata della Memoria 2023. Alla manifestazione, davanti al Monumento dello scultore Pino Castagna, dopo i saluti, prima di Stefano Vallani, Presidente del Consiglio Comunale di Verona, in rappresentanza del Sindaco Damiano Tommasi, poi di un Funzionario della Prefettura, in rappresentanza del Prefetto Donato Cafagna, quindi di Celo Laufer, Presidente della Comunità Ebraica di Verona, hanno recitato due preghiere il Rav Tomer Corinaldi e la rappresentante veronese per l’ecumenismo. Ha preso quindi la parola l’oratore ufficiale della giornata, lo storico Prof. Carlo Saletti che, prima di tutto ha voluto ricordare le tre persone che più di tutti hanno voluto e si sono impegnate per questo monumento che rappresenta lo “spino
” di un filo spinato e quindi il senso di oppressione che può colpire i cittadini. Il primo è stato Renzo Zorzi, personaggio di grande prestigio sia nella Resistenza sia negli anni del dopoguerra, che, grazie anche alle sue qualità, è stato un alto dirigente della Olivetti, ha saputo trovare i finanziamenti per il monumento, il secondo è l’artista Pino Castagna, il cui bozzetto originale, dal quale poi si è ricavato l’imponente monumento in bronzo opera delle Fonderie di Sommacampagna, si trova esposto all’Università Ca’ Foscari di Venezia, infine ultimo, ma sicuramente quello che più di tutti si è battuto per la sua realizzazione, il Dott. Dario Basevi, Primario di Medicina Interna all’Ospedale di Borgo Trento. La famiglia del Dott. Basevi, da parte di mamma, originaria di Salonicco, è stata sterminata dai nazi fascisti. Dario Basevi, è lui stesso che ha coniato il termine il “Monumento vive”, voleva che l’opera fosse di ricordo e monito per non cadere nell’indifferenza che, a suo giudizio ma anche a quello della Senatrice Liliana Segre, è il peggiore dei mali.