Si è tenuta, nella serata del 7 giugno, all’Arena, organizzata dal Ministro della Cultura in collaborazione con la Fondazione Arena, la serata per dare il via al nuovo secolo dell’Opera Festival e il galà per festeggiare: Il Canto lirico italiano patrimonio dell’Umanità. Il galà trasmesso in diretta su RAI 1 e in Mondovisione è stato presentato da Alberto Angela, Cristiana Capotondi e Luca Zingaretti. Sul podio a dirigere l’orchestra formata da oltre 160 professori d’orchestra e 300 artisti del Coro delle Fondazioni lirico-sinfoniche italiane, il Maestro Riccardo Muti, per la prima parte, sostituito poi dal Maestro Francesco Ivan Ciampa, per la seconda. Le massime autorità italiane erano presenti, dal Presidente Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, ricevuto in Brà, dal Sindaco Damiano Tommasi e dal Presidente del Veneto Luca Zaia, fra gli applausi dei cittadini, oltre alla Meloni, ai Presidenti del Senato e della Camera e a numerosi Ministri fra cui e, non poteva mancare, Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura. La serata si è aperta con “Il canto degli Italiani”, il nostro inno, che, sotto la direzione di Riccardo Muti, ha assunto un tono davvero maestoso. Sangiuliano ha spigato che questa celebrazione vuole essere un premio alla grande tradizione italiana che ha avuto questo grande riconoscimento dall’UNESCO, che ha sancito come il canto lirico è un bene immateriale dell’umanità. L’Italia è riconosciuta per il Rinascimento, per l’archeologia della Magna Grecia e dell’antica Roma ma anche per il canto lirico e Verona, è diventata una delle principali città europee della cultura. Sicuramente la prima per la lirica e, in questo ambito, costituisce un’eccellenza.Nella prima parte, durata oltre due ore, sotto la guida del Maestro Muti, gli spettatori hanno assistito oltre all’Inno Italiano, a quello europeo, dalla Nona Sinfonia di Beethoven, al Guglielmo Tell (Overture) di Rossini, alla Norma (Sinfonia) di Bellini, al Macbeth (Patria oppressa! Il dolce nome) di Verdi al Va’ Pensiero dal Nabucco sempre del genio di Busseto, alla Manon (Intermezzo) di Puccini per finire con il Mefistofele (Preludio e Coro) di Boito. La seconda parte si è aperta, e non poteva essere diversamente, con la Marcia trionfale dell’Aida, quindi, Vesti la giubba dai Pagliacci di Leoncavallo, poi O mio babbino caro da Gianni Schicchi di Puccini, per proseguire con Le tringles des sistres tintaient da la Carmen di Bizet, poi c’è stata la performance di Roberto Bolle con l’Intermezzo dalla Cavalleria Rusticana di Mascagni, si è tornati al canto con Di quella pira dal Trovatore di Verdi, Una furtiva lacrima da L’Elisir d’amore di Donizetti, Un bel dì vedremo dalla Madama Butterfly di Puccini, Nemico della patria dall’Andrea Chénier di Giordano per concludere prima con la Donna è mobile dal Rigoletto di Verdi, quindi con Nessun Dorma dalla Turandot di Puccini e, infine, con un brindisi da parte di tutti, sul palco, con Libiamo ne’ lieti calici dalla Traviata di Verdi.La serata si è conclusa con un mare di applausi da parte del folto pubblico e delle autorità presenti.