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Intelligenza artificiale e gaming: una storia iniziata negli anni ’50

L’intelligenza artificiale ha radici antiche nel mondo dei videogiochi: nonostante l’AI sia menzionata sempre più spesso solo in epoca tutto sommato contemporanea, il suo utilizzo nella creazione dei videogiochi ha radici molto più arretrate, anche se è evidente come le tecnologie non siano le medesime di quelle attuali. Le trasformazioni legate all’Intelligenza Artificiale è facile prevedere come saranno sempre più intense negli anni a venire in un comparto che si contraddistingue per quanto sia variegato, dalle console alle app, dai browser game al casinò o live casinò, ma si tratta di esiti che ad oggi possono solo essere immaginati. È invece possibile ripercorrere le tappe a ritroso del gaming, evidenziando come l’Intelligenza Artificiale vada a braccetto con il suo progresso.

Risale al 1951 la nascita della prima console, anche se distante anni luce dall’oggetto a cui va ora il nostro pensiero. Il computer creato venne denominato Nimrod, ma servì attendere un ulteriore anno prima della nascita del primo vero videogioco, OXO: una forma rudimentale del celebre tris. Di fatto queste innovazioni restarono prerogativa di un pubblico piuttosto ristretto, occorre infatti un decennio prima di approdare ad un videogioco che assomiglia a quelli conosciuti oggi e soprattutto disponibile su larga scala. È il 1962 quando viene creato Spacewar!, l’antesignano di tutti i videogiochi.

Solo con l’ingresso nel decennio degli anni ’80 si ha però il passaggio definitivo a passatempo alla portata di tutti. Non a caso è in quegli anni che nascono case di produzioni e videogiochi che ancora oggi sono conosciute in tutto il mondo, non solo da un pubblico di appassionati. Basti nominare un solo titolo, uscito nel 1982: Pac-Man, leader di vendite in ogni angolo del globo. L’anno successivo è invece la volta della nascita di Nintendo, celebre azienda del Giappone leader incontrastata di vendite e attiva, con grande fortuna, anche oggi. Tra le console più iconiche messe sul mercato rientra senza dubbio il Game Boy, che quest’anno compie 35 anni e per decenni è stato nella classifica delle più vendute in assoluto.

Dagli anni 2000 in avanti è invece evidente come il progressivo sviluppo delle conoscenze tecnologiche abbia avuto un risvolto tanto nella creazione di nuove console quanto soprattutto nella nascita di nuovi videogiochi. Per quanto riguarda le prime, spartiacque sono state senza dubbio la PlayStation 3 e l’Xbox 360, che hanno visto la luce nel 2005 e sono gli antesignani delle console di ultimissima generazione presenti oggi. Attualmente l’allarme sull’uso sempre più pervasivo dell’AI tocca in realtà moltissimi settori, suscitando spesso perplessità e preoccupazioni. Questo include anche il settore legato alla realizzazioni dei videogiochi, talvolta però non tenendo presente di come il progresso tecnologico sia stato il motore di ogni passaggio in avanti. Da almeno due decenni l’utilizzo di AI è sistematico in alcuni frangenti specifici ad esempio: si pensi alla creazione di mondi di gioco sempre più vasti (elemento cruciale nei giochi open world, ad oggi una delle categorie più diffuse) ma anche alla simulazione nei videogiochi sportivi, in cui l’AI è parte integrante del gioco e non può venir meno.

 

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