È stato presentato da Cecilia Gasdia, Sovrintendente Fondazione Arena, e da Stefano Trespidi, Vice Direttore artistico dell’Ente, il galà, di domenica 23, dedicato al grande tenore peruviano Juan Diego Flóres. La Sovrintendente, dopo essersi complimentata con Flóres per lo straordinario debutto areniano, della sera precedente, come Duca di Mantova nel Rigoletto, ha ricordato che la serata, divisa in due parti, vedrà la partecipazione anche di altri importanti artisti. Flóres, dopo essersi detto molto soddisfatto per il debutto nel Rigoletto, opera che non cantava da molto tempo, anche se, ha confessato, di preferire quasi improvvisare le sue recite, quindi ha evidenziato la grande emozione nell’esibirsi in un palcoscenico unico al mondo,come l’Arena di Verona. Passando poi alla serata di domenica, essa sarà suddivisa in due parti. Nella prima, vi sarà un repertorio composto, prevalentemente, da opere che lui ha cantato nei suoi anni giovanili, con brani dalla Cenerentola come “Principe più non sei… Si ritrovarla lo giuro“, oltre al duetto con la mezzosoprano Vasilisa Berzhansksaya,per proseguire con la Figlia del Reggimento opera, quest’ultima, che sarà accompagnata anche dal coro, cosa questa abbastanza rara in quanto , normalmente, questi brani e queste arie non si fanno con il coro. Nella seconda parte il romanticismo e l’amore saranno i veri protagonisti e, in questo caso, non poteva mancare, anche perché si è a Verona, il Roméo et Juliette, opera che Flóres ha cantato in diverse parti del mondo, e sarà accompagnato, nel duetto “Va! Je t’ai pardonnée … Nuit d’hyménée” dalla soprano Marina Monzò, impegnata anche in “Je Veux vivre“. La serata si concluderà, prima con Verdi e la sua Luisa Miller, “Quando le sere al placido“per finire con Puccini, con la celebre “Che gelida manina” dalla Bohème.