Un Chievoverona più sfortunato che brutto, esce sconfitto dalla Juventus all’Allianz Stadium. Maran conferma per la terza volta consecutiva la formazione che dopo aver vinto a Udine era stata immeritatamente sconfitta dalla Lazio. Partenza veemente dei bianconeri ma i clivensi, soprattutto sulla fascia destra, con Cacciatore e Castro cercano ostacolare i Campioni d’Italia che, con un pizzico di fortuna, poco dopo il quarto d’ora, passano in vantaggio. Dubbia punizione, per fallo di braccio di Gobbi, all’altezza del vertice sinistro dell’area. Batte teso e potente Pjanic e Hetemaj, per anticipare un avversario, batte imparabilmente Sorrentino che, subito dopo, evita, nel giro di pochi minuti, per due volte, il raddoppio. Il Chievo viene in avanti e, alla mezzora conquista un calcio di punizione dai trenta metri. Tutti si aspettano il tiro di Birsa che, invece, tocca a Radovanovic la cui fucilata e deviata, in qualche modo dal portiere, e Benatia è abile ad anticipare, di un niente, l’intervento di Inglese a due metri dalla porta. Nella ripresa Allegri mette in campo Dybala e l’argentino sconvolge i piani di Maran. Al quarto d’ora inizia l’azione che, proseguita da Pjanic, è conclusa, con un violento tiro sotto la traversa, da Higuain. Maran richiama prima Pucciarelli per Pellissier quindi un frastornato Hetemaj per Rigoni e, a dieci minuti dalla fine, Inglese per il debutto, in prima squadra, del diciannovenne franco algerino Mehdi Leris. Birsa continua a dispensare saggezza e, dopo aver posto nelle condizioni Pellissier di accorciare le distanze ma il pallone girato di testa sfiora il palo, cerca la soluzione personale ma, prima non inquadra la porta poi trova la pronta risposta del portiere. A pochi minuti dalla fine Dybala, al termine di un’ubriacante azione, segna la terza rete. Punteggio severo per un Chievo che per un’ora ha tenuto testa con orgoglio e personalità alla Juve e che poi si è dovuto inchinare alle giocate dello scatenato Dybala. Buona, ma non è una novità, la prova di Birsa e, pur con tre goal al passivo, quella di Sorrentino, alla duecentesima presenza con la maglia della diga nella massima serie.