Dopo il set tennistico subito in Coppa Italia, l’Hellas incassa un pesante poker, allo Juventus Stadium, nell’ultima giornata del girone d’andata. Mandorlini ripresenta Rafael in porta, sceglie la difesa a cinque con Martic e Brivio, esterni, Marques, Marquez e Rodriguez, centrali, Tachtsidis, davanti alla difesa, con Sala e Greco ai fianchi, e Lazaros e Toni in avanti. Pronti via e, le più catastrofiche previsioni, si avverano subito. Al secondo Morata, dalla sinistra, appoggia indietro per Pogba che, dai venti metri, scaglia uno strano tiro che prima si alza poi, rimbalza davanti a Rafael e s’infila a fil di palo. Passano pochi minuti e Morata, scatenato in qusto inizio, svaria sulla destra traversa, velo di Pogba e per Tevez è un gioco da ragazzi mettere in goal. Mandorlini guarda l’orologio e certamente non alza peana al cielo. Lazaros cerca d’impensierire il bunker difensivo dei bianconeri che bloccano qualsiasi iniziativa e fanno ripartire gli avanti. Rafael è bravo a disinnescare una perla di Pirlo, all’incrocio dei pali, ma la difesa non riesce ad uscire e Sala e Greco si dimostrano troppo teneri nei riguardi dei vari Pereyra, Pogba e Marchisio. Prima della fine del tempo uno spunto brillante di Toni che conclude con un tiro cross sul secondo palo dove Martic arriva con un attimo di ritardo. La ripresa vede i medesimi ventidue in campo ma la Juve non si dimostra sazia del risultato e, il Verona si difende anche con molto affanno. Mandorlini fa uscire Sala per Saviola, spostando Greco al posto di Jacopo. Al ventesimo Chiellini avanza, non ostacolato, e, ai trenta metri, mette in profondità per Pereyra che elude Marques e di piatto destro, appena dentro l’area, mette alle spalle di Rafael. Passano pochi minuti e Tevez si fa beffe prima di Rodriguez poi di un disorientato Marquez e infine mette fra le gambe di Rafael. Entrano, prima Hallfredsson, per Tachtsidis poi, sul finire, Valoti per Lazaros, ma, il risultato non cambia e il Verona non può che leccarsi le dolorose e brucianti sconfitte subite in tre giorni a Torino. Mandorlini ha messo in campo il materiale umano che ha tenendo presente che la difesa, così vulnerabile lo scorso anno, non è assolutamente migliorata. Il girone d’andata si chiude a ventuno punti, undici in meno dello scorso anno, più cinque dalla zona retrocessione e, domenica, nello scontro diretto, con l’Atalanta, ultima spiaggia per l’allenatore.