Se errare è umano, perseverare è diabolico…, dice il proverbio ma, l’Hellas sembra non capirlo, infatti all’Empoli, non all’Inter o all’Atalanta, sono bastati quaranta minuti per affossare i gialloblù. Alla squadra di D’Aversa è bastato meno di un tempo per togliere le speranze di riscatto alla formazione di Paolo Zanetti che la proprietà ha, per il momento, riconfermato, prendendosi quarantotto ore di riflessione. Zanetti, che ha recuperato, dopo la squalifica Dawidowicz ma, per la stessa ragione, ha perso Coppola, oltre agli indisponibili cronici Duda e Frese, ha schierato,davanti a Montipò, Tchatchoua, Magnani, Dawidowicz e Bradaric, quindi Belayane per Serdar, appiedato da un attacco febbrile nella nottata, e Dani Silva, poi, dietro all’unica punta Tengstedt (foto), Suslov, Livramento e Lazovic. Pronti via e i toscani si riversano nella metà campo scaligera e, dopo tre minuti, ottengono il primo calcio d’angolo. Passano pochi minuti e, mentre i gialloblù non riescono ad uscire dalla propria area, l’Empoli, oggi in maglia bianca, ottiene altri angoli. Su uno di questi c’è uno scontro fra Pellegri e Dawidowicz, l’empolese rimane a terra e chiede il cambio. Al suo posto, al decimo minuto, entra Colombo. Passano due minuti e Dani Silva è ammonito. Al quattordicesimo, su bell’azione sulla sinistra dell’Empoli, si crea scompiglio in area, si salva, con un’acrobazia, Magnani. Passano due minuti e i toscani vanno in vantaggio. Azione personale di Esposito che entra in area, il suo tiro è ribattuto, recupera palla e, sulla sua conclusione c’è una deviazione di Magnani che fa impennare il pallone e beffa Montipò. Poco prima del ventesimo, ecco il raddoppio. Anjorin recupera una palla e serve Esposito, la cui conclusione molto violenta s’insacca a fil di palo. Poco dopo la mezzora, arriva il tris, Maleh appoggia a Cacace il cui tiro, deviato, questa volta da Tchatchoua beffa ancora una volta il portiere. Zanetti richiama Bradaric per Gherardi. Passano cinque minuti e l’Hellas cerca di riaprire la gara. Bell’azione, sulla destra, di Tchatchoua che appoggia a Tengstedt che, di prima intenzione, fulmina Vasquez. Poco dopo è ammonito Gherardi per un fallo a una ventina di metri dall’area. La punizione è ribattuta dalla barriera ma è raccolta da Colombo, il neo entrato, che stoppa di petto e scarica un missile che passa fra molte gambe e s’insacca a fil di palo. Proprio al 45° Anjorin si presenta davanti al portiere, lo salta ma poi ruzzola a terra. Di Bello fischia il rigore ma, il Var, lo corregge e il penalty è annullato. Dopo tre minuti di recupero, squadre negli spogliatoi, Zanetti non fa rientrare Livramento e, al suo posto, ecco Harroui. Al rientro in campo il primo tiro è di Anjorin ma finisce molto alto. Prima del 60°, fuori Suslov e Dani Silva per Mosquera e Kastanos. Pochi minuti dopo, Mosquera, dopo un’azione insistita di Tengstedt, cerca la conclusione con una bella girata che sfiora il palo lungo. L’Empoli sembra rilassato mentre l’Hellas cerca di mettere pressione. Al 70°, fuori Anjorin e Pezzella per Henderson e Ekong. Poco dopo è ammonito Maleh. A dieci dal novantesimo, fuori l’autore della rete scaligera per Sarr, mentre nell’Empoli fuori Maleh e Esposito per Solbakker e Marianucci. Nei quattro minuti di recupero, non succede nulla e il triplice fischio di Di Bello è accompagnato da una salva di fischi dalla curva sud e dall’invito ai propri giocatori di tirare fuori gli attributi… Nella conferenza stampa del dopo partita Zanetti non si presenta c’è Sogliano che dichiara che sia la società sia l’allenatore si sono presi 24/48 ore per riflettere. Domenica trasferta impegnativa al Tardini contro il Parma dell’ex Fabio Pecchia, reduce dalla sconfitta di San Siro con l’Inter, ma con tre punti sopra i gialloblù che, dopo 15 gare sono l’unica formazione dei campionati italiani di A e B che non ha mai pareggiato. Undici sconfitte con ben 37 reti al passivo contro quattro successi e 18 reti fatte. Perciò la media è di quasi 3,5 reti subite a partita.