Con una prova, tutto cuore, i gialloblù brindano ai sessant’anni del Bentegodi strappando un buon pareggio alla Lazio che, dopo il vantaggio ha assunto un atteggiamento un po’ troppo supponente e vanitoso. Baroni, che aveva chiesto ai suoi ragazzi, una prestazione super perché sapeva che la formazione di Maurizio Sarri è una squadra forte, che ben si sta comportando in campionato e che disputa la Champion, sperava di poter recuperare Hien invece, nonostante la convocazione lo svedese non si siede nemmeno in panchina quindi davanti a Montipò gioca la stessa difesa schierata a Udine, con un età, fra le più giovani del campionato, con Tchatchoua, Coppola, Amione(foto) e Terracciano, poi a centrocampo Serdar, Folorunsho, Duda e Suslov, quindi davanti Ngonge e Djuric. La partenza è abbastanza tranquilla da una parte e dall’altra. Al decimo la Lazio ottiene due calci d’angolo consecutivi che non danno esito. Al quarto d’ora c’è l’ammonizione di Duda che, diffidato, salterà Firenze. Poco dopo il ventesimo i biancazzurri passano in vantaggio. L’azione si svolge sulla destra dove s’invola Felipe Anderson che, arrivato sul fondo, traversa. Sul primo palo è appostato Zaccagni che, di tacco, beffa Montipò. Poco dopo anche Marusic si vede sventolare in faccia il cartellino. Sarri, per non correre rischi, alla mezzora lo toglie e al suo posto entra Hysaj. Poco prima del quarantesimo anche gli scaligeri ottengono un angolo. Lo batte Terracciano e in area la difesa allontana, con velate proteste scaligere, pere un eventuale tocco con il braccio di un difensore. Per l’arbitro è tutto ok. Poco dopo Duda effettua un bruttissimo tentativo di passaggio in orizzontale che è preda degli avversari che, fortunatamente, non sfruttano a dovere. Ci sono due minuti di recupero ma non succede nulla e le squadre vanno al riposo con i laziali avanti di una rete contro un Verona non particolarmente brillante. Al rientro in campo, Lazovic prende il posto di Serdar e si posiziona sull’esterno sinistro. Dopo una decina di minuti escono Folorunsho per Hongla e Djuric che lascia il posto ad Henry, accolto con un bell’applauso dai tifosi. Lazio pericolosa, poco dopo il ventesimo, con Zaccagni che recupera un pallone e serve Felipe Anderson la cui conclusione termina sul fondo. Passano pochi minuti e i gialloblù pareggiano. Ngonge, dopo aver scambiato con Lazovic, dalla fascia sinistra fa partire una conclusione a giro, indirizzata verso l’incrocio dei pali, alla sinistra di Provedel che, vista la pericolosità del tiro, esce e smanaccia il pallone finisce fra i piedi di Suslov che prontamente lo serve ad Henry che non fa altro che spingerlo in fondo al sacco. Seconda rete consecutiva per il ritrovato francese. Sarri mette forze fresche fuori Zaccagni e Immobile per Pedro e Castellanos che, poco dopo essere entrato, impegna, con una potente conclusione di destro, Montipò che devia in angolo. Sul tiro dalla bandierina, Casale, a centro area, sposta irregolarmente un difensore e di testa trafigge Montipò che vi avventa sull’arbitro protestando vivacemente. Il signor Ayroldi non va verso il centro del campo, evidentemente anche lui ha visto che non tutto era regolare ma, richiamato al Var, va a rivedere l’azione e annulla il secondo goal di un ex. Alla mezzora Mboula sostituisce Suslov. Poco dopo Duda, nel respingere un pallone colpisce un avversario che parte palla al piede, lo slovacco, per fermarlo, commette fallo beccandosi il secondo giallo e quindi il rosso. Hellas in dieci per una ventina di minuti. A una decina di minuti dal termine è ammonito Felipe Anderson quindi Sarri, per evitare guai, toglie l’ammonito Hysaj per Pellegrini e Guendouzi per Vecino mentre Baroni richiama Coppola per il rientrante Magnani. Nei cinque minuti di recupero è ammonito Pedro poi, il triplice fischio, accolto con un boato dai tifosi che accorsi in numero eccezionale allo stadio hanno sostenuto per l’intera partita i propri beniamini, attesi adesso, domenica alle 15, a Firenze contro i gigliati dell’ex Barak e allenati da Italiano, altro indimenticato ex.