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Lo spareggio salva una stagione fortemente deludente dell’Hellas

Non sono bastate 38 partite per ottenere la sospirata salvezza, è stato necessario un drammatico spareggio con lo Spezia, al Mapei Stadium di Reggio Emilia,  per poter festeggiare la permanenza nella massima serie per la quarta stagione consecutiva. Dopo tre campionati trionfali, sotto la regia del Ds Tony D’Amico, con alla guida tecnica prima di Ivan Juric poi, dopo il breve intermezzo di Eusebio Di Francesco, di Ivan Tudor, in questa stagione, la società ha effettuato una serie di variazioni che hanno fortemente compromesso sia lo stile di gioco sia la possibilità di rimanere in Serie A. Andato via Tony D’Amico, l’artefice di moltissime operazioni di mercato che hanno fruttato notevoli plusvalenze alla società, ecco, quasi inespertamente, arrivare Francesco Marroccu, noto per essere stato per anni il braccio destro di Massimo Cellino, imprenditore e dirigente sportivo che non ha mai lasciato buoni ricordi né a Cagliari nè quest’anno a Brescia, società addirittura retrocessa in Serie C. Un passato anche in Inghilterra dove, dopo aver tentato la scalata al West Ham ha rivolto le sue attenzioni al Leeds United A.F.C. Acquisizione ostacolata dalla Magistratura Inglese dopo che la stessa aveva accertato che in Italia era stato condannato per evasione fiscale. Dopo una lunga battaglia legale nel 2014entra in possesso della maggioranza delle azioni che venderà tre anni dopo quando acquisirà il Brescia, in Serie B. All’inizio della stagione, dopo che la società non aveva trovato l’accordo con Tudor, protagonista, di uno dei migliori campionati nella massima serie dell’Hellas, lo stesso Marroccu annuncia l’arrivo sulla panchina scaligera di Gabriele Cioffi, da lui definito il predestinato. Il mercato dell’Hellas, sotto la guida di Marroccu è indirizzato, soprattutto, alla svendita dei migliori giocatori ecco perciò che i tre tenori Barak, Caprari e Simeone partono, a prezzi di realizzo, verso altre destinazioni. Gli acquisti, forse anche perché l’allenatore cerca di modificare un assetto ormai consolidato da tre anni, non incidono e, dopo quattro sconfitte consecutive, il predestinato, è cacciato. Al suo posto va in panchina Salvatore, Sasà, Bocchetti, allenatore della Primavera, a Sasà, pur senza licenza Uefa, viene fatto sottoscrivere un contratto quinquennale. Bocchetti, pur cercando di recuperare le strategie degli allenatori croati inanella sei sconfitte consecutive, quindi si arriva addirittura in doppia cifra con le sconfitte. A dicembre, con il campionato fermo per i Mondiali, è, messo in un cantuccio Marroccu, è richiamato Sean Sogliano, che all’inizio dell’avventura Setti a Verona era sulla plancia di comando. Arriva Marco Zaffaroni, in possesso del patentino Uefa, ma debuttante in Serie A. Sotto la sua guida, e quella dei suoi collaboratori atletici, nel periodo di sosta, la squadra riprende la preparazione che non aveva fatto bene, nel ritiro precampionato e, alla ripresa, in gennaio si presenta con un altro volto e un altro piglio e nelle 19 partite, del ritorno, mette insieme 19 punti che sommati ai 7 delle ultime 4 gare dell’andata fanno 26 recuperando allo Spezia ben 8 punti. Purtroppo, adesso come è già successo in passato, molti giocatori cambieranno casacca l’unica speranza è, che con la direzione di Sogliano, le vendite siano significative e non svendite per far cassa, avendo l’acqua alla gola. Si parla già di una possibile partenza di Traméze, la piovra, il giocatore che, nelle ultime due stagioni, dopo aver dato tutto è arrivato alla fine completamente esausto, anche Hien è visto in partenza. L’importante però è confermare, soprattutto i giovani che, con il loro entusiasmo e le loro capacità, hanno molto ben figurato nella stagione. Parlo di Sulemana, Ngonge, Coppola, Terracciano e Depaoli, oltre ai senatori Montipò (foto)Faraoni, Dawidowiwcz e Lazovic divenuti ormai bandiere dell’Hellas.

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