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Manita della Dea al Bentegodi

 

Un’ Hellas irriconoscibile becca cinque sberle dall’Atalanta e, con queste, sono undici le reti che la squadra di Gasp ci ha rifilato, fra andata e ritorno, su un totale di cinquantatré. L’Hellas, la peggior difesa della serie A con una media di 2,2 reti a partita. Se, all’andata, la Dea aveva giocato a tennis, oggi c’è mancato veramente poco con Retegui, sempre pericolosissimo soprattutto se dimenticato dai nostri difensori, che, con la le quattro segnature, va a venti reti per la gioia oltre del suo Mister anche di Mister Spalletti per le fortune della Nazionale. Zanetti che, dal mercato invernale ha ottenuto molto poco mentre oltre allo squalificato Duda e ai vari infortunati (Sedar, Tengstegt, Harroui) ha perso Belahyane e Dani Silva, schiera davanti a Montipò, Daniliuc, Coppola e Ghilardi poi Tchatchoua(foto), i nuovi Bernede e Niasse, con Bradaric poi, alle spalle di Mosquera e Sarr, Suslov. Anche Gasp ha molte assenze ma, la qualità dei suoi uomini, è superiore a quella di Zanetti. Il set giocato all’andata evidentemente non è servito ai gialloblu che, dopo una ventina di minuti, nei quali sono stati in partita, e, si sono resi anche pericolosi, subita la prima rete, in venti minuti, sono crollati miseramente e hanno beccato quattro goal. Gli scaligeri partono meglio e, al quarto d’ora, un bel tiro di Ghilardi è deviato in angolo. Lo batte Tchatchoua  lo spizza di testa lo stesso Ghilardi, la palla colpisce la faccia alta della traversa. Subito dopo è ammonito Niesse per un fallo inutile su De Ketelaere, seconda ammonizione in due giornate. Al ventesimo la Dea passa in vantaggio. De Ketelaere si accentra ed effettua un gran tiro a giro che colpisce il palo,  Retegui, dimenticato da tutti, in beata solitudine, lo spinge alle spalle di Montipò. Passano quattro minuti e gli orobici raddoppiano. Zappacosta recupera palla sulla sua tre quarti e lancia Dijmsiti che mette dentro l’area per Retegui che si gira e fulmina il portiere alla sua sinistra.  Si riscatta poco dopo Montipò che devia in angolo una conclusione di Posch. Passano due minuti e la Dea cala il tris. Ederson recupera palla, strappandola a Niasse, nella sua tre quarti e, vola verso l’area avversaria. Quando arriva al limite, con i difensori che lo ammirano, scarica un gran tiro nulla da fare per il portiere. Poco dopo è ammonito Ghilardi che, essendo in diffida, salterà la trasferta di Milano.  Prima della fine del tempo, Retegui firma la sua personale  tripletta. De Roon batte una punizione, sul lato sinistro del fronte d’attacco, deviazione di testa di Posch che colpisce il palo, il più pronto è sempre Retegui che insacca. Due i minuti di recupero nei quali non succede nulla. Al rientro in campo, Gasp toglie De Ketelaere per Brescianini. Al cinquantaseiesimo, poker di Retegui. Brescianini lancia De Roon che mette in mezzo dove s’avventa Retegui per il suo poker. Passano pochi minuti, e sia Gasp che Zanetti provvedono a delle sostituzioni. Nell’Atalanta fuori Ederson e Djimsiti per Pasalic e Toloi. Nell’Hellas fuori Bernede, Bradaric, Sarr e Daniliuc per Oyegoke, Dawidowicz, Kastanos e Valentini. A un quarto d’ora dal novantesimo, grande parata di Rui Patricio.  Il neo entrato Valentini lancia Tchatchoua che arriva davanti al portiere ma gli tira addosso, sulla ribattuta recupera Mosquera ma il portiere respinge, la palla arriva Coppola e la sua conclusione è deviata in angolo. Ultimi cambi nella Dea, fuori Zappacosta per Palestra, fra i gialloblù fuori Suslov per Lambourde.  Al novantesimo, tira Dawidowicz ma la palla finisce a lato. Nel recupero non succede nulla e l’Hellas deve leccarsi le ferite e prepararsi per andare domenica 16 febbraio alle 18 a San Siro contro il Milan di Conceiçao il cui mercato invernale è stato ricco di soddisfazioni.

 

 

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