Il ChievoVerona conquista un meritato pareggio al Bentegodi con il Parma. Mimmo Di Carlo, saggio mister, rispetta il vecchio detto <Squadra che vince non si cambia> confermando la formazione che aveva sbancato l’Olimpico. Dopo una prima mezzora nella quale i clivensi avevano cercato di andare in goal prima con Cesar, su angolo di Vignato, poi con Leris con un tiro cross e infine con Rigoni dalla distanza, senza mai inquadrare la porta il Parma dava i primi segni di risveglio. Al trentesimo Cesar commette un fallo a metà campo ed è ammonito, subito dopo, su angolo di Scozzarella, il difensore Bastoni tocca di testa ma il pallone finisce sulla parte alta della rete. Passano due minuti e Leris ferma una ripartenza dei ducali beccandosi il giallo. Giallo pesante per lui che, essendo in diffida, salterà la prossima gara con la Spal. Batte la punizione Scozzarella che, con un tiro a spiovere, verso il secondo palo, inganna sia Semper, incerto sull’uscita, sia Cesar ma non Kucka che mette comodamente in rete. Si va al riposo con il Chievo sotto di un goal in una gara che, pur giocata a ritmi primaverili, non meritava di essere schiodata dalla parità. Si riprende e, poco dopo il decimo, il ChievoVerona raggiunge il pari. Punizione, nella medesima posizione di quella che ha portato in vantaggio il Parma. Batte Vignato e, questa volta sul secondo palo, arriva Meggiorini che insacca, ma il guardialinee alza la bandierina per segnalare il fuorigioco del clivense. L’arbitro attende la verifica del Var e quindi annulla, anche se le immagini sembrano indicare Barba in offside e non il Meggio. Di Carlo richiama un volonteroso, ma niente più, Stepinski per Pellissier e, subito dopo, il capitano cerca il goal con una girata acrobatica su servizio di Depaoli. Al ventesimo arriva, finalmente, il pari. Protagonista ancora Vignato che, dalla sinistra, mette in mezzo dove Meggiorini anticipa tutti e insacca. Pochi minuti e Barba è doppiamente protagonista. Prima si becca un’ammonizione che, vista la diffida, gli farà saltare la prossima partita quindi, al termine della più bell’azione della gara costringe il portiere al miracolo. L’azione la inizia proprio l’ex Sporting Gijòn che appoggia a Vignato, il millenials, apre per Pellissier che imbuca per il terzino il cui tiro è incredibilmente deviato da Sepe. Alla mezzora, nell’ultima azione della sua ottima partita, Vignato da profondità per Pellissier che si vede il tiro ribattuto dal portiere, ma c’è fuorigioco. Esce, fra gli applausi, Vignato per Kijine mentre, al quarantesimo, Di Carlo richiama Hetemay per far debuttare l’atletico diciottenne Karamoko. Dopo un traversone di Meggiorini con girata a lato di Pellissier c’è un tentativo di Kiyine per Depali che non riesce a concludere. Termina con il ChievoVerona che riceve i meritati applausi dei suoi tifosi mentre gli emiliani sono fischiati dai loro supporters. Dopo la matematica retrocessione, Di Carlo aveva detto che il Chievo avrebbe giocato con tanto orgoglio per onorare sia la maglia sia il Presidente e, in queste due ultime partite, lo sta facendo molto bene. Sabato, alle diciotto, ancora al Bentegodi contro la Spal.