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Nella giornata più esaltante brillano Zaccagni e Barák ma Taméze non è da meno

Silvestri 6,5– Pronti via e deve già raccogliere un pallone alle sue spalle. Poi risponde alla grandissima sulla girata di Demme quindi non deve più soffrire e festeggia nel miglior modo le 100 in gialloblù. Dawidowicz 6,5- Cancella dal campo il pericolo, si fa per dire, Insigne. Si butta molte volte in avanti e sorprende per delle giocate con non gli conoscevamo. Günter 6,5- È tornato ad essere il signore della difesa, non da scampo a Petagna e dirige da par suo il reparto. Esce per un piccolo problema. (Lovato 6,5- Un quarto d’ora ma non tentenna mai, usa il fioretto o la scimitarra con uguale maestria.) Faraoni 7- Una sicurezza, quando difende non ha tremori e, poi, quando avanza, è perfetto. Assist stupendo per Dimarco.  Taméze 7,5- Sta diventando insostituibile. Con la sua leggerezza lo trovi dappertutto. Fortunatamente ha recuperato dal problema di Bologna.  Ilić 7- Inizio un po’ in sordina quindi prende in mano la direzione d’orchestra come un giocatore molto più navigato. Tira due volte. La prima, da limite, gli viene deviata in angolo, la seconda, su punizione, esce di un’unghia.  Dimarco 6,5- Partenza che avrebbe ucciso un gigante. Dopo nove secondi essere la causa dello svantaggio poteva avergli spalancato un baratro davanti invece il buon Federico con costanza e dedizione né uscito alla grande. Il pareggio nasce da una sua iniziativa con la collaborazione attiva dei suoi compagni che lo hanno continuamente sostenuto. (Magnani 6,5- Entra e dopo pochi minuti si becca il giallo. Gioca con assoluta tranquillità e non sbaglia un intervento. Peccato per l’ammonizione che gli farà saltare Roma.) Lazovic 6,5- Cresce con il passare dei minuti dando ragione a Juric che lo tiene in campo fino alla fine. Partecipa sia all’azione del pareggio e fornisce l’assist per la terza rete andando a recuperare, con grande fiuto, la respinta del portiere. Ritrovato. Barák 8- Oltre alla rete una prestazione di assoluto valore. Nel primo tempo a molti nostalgici ha ricordato Briegel.  I napoletani non sapevano come fermarlo, lui sbucava, aiutava e ripartiva. Una forza della natura, con un piede molto educato.  Zaccagni 8- Peccato che oggi non ci sia stato Mancini perché il ragazzo di Bellaria, dopo un inizio in sordina, è salito alle vette più alte. L’assist per la seconda rete meriterebbe di essere fatto vedere nelle scuole calcio. Tutte tre le reti vedono il suo zampino e, nella terza, anche il suo colpo di testa finale. Ammonito per aver voluto fare gli auguri al suo babbo. Diamante splendente di questa squadra.  Kalinic 6- Evidentemente non è ancora il giocatore che ci ricordavamo in riva all’Arno. Ma sta crescendo. Gioca spesso spalle alla porta per far salire i suoi. (Di Carmine 6,5- Appena entrato mette subito in apprensione i difensori. Inizia l’azione, dove subisce fallo, in occasione del raddoppio, poi ha l’opportunità di segnare ma, forse, si attarda e favorisce la respinta di Meret.)

 

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