L’Anfiteatro Camerini a Piazzola del Brenta (PD) è una delle location più suggestive per esibizioni live ed eventi estivi. Immerso nel verde e posto di fronte alla facciata della seicentesca Villa Contarini anche per quest’anno ospita l’Hydrogen Festival, manifestazione che si terrà per tutti i mesi di giugno e luglio. Calcheranno il palco artisti di livello internazionale come The Chemical Brothers, Noel Ghallagher, Ben Harper, Mark Knopfler, Anastacia e Lenny Kravitz.
Festival di tutto rispetto tant’è che l’apertura ufficiale di ieri sera è stata capitanata dagli One Republic per l’unica loro data Italiana del tour Native World.
Ryan Tedder e compari hanno allietato i 6000 della Company Arena per ben 2 ore, 23 pezzi comprendenti 2 cover: “Budapest” di George Ezra e “What a Wounderful World” di Louis Armstrong. Un grande “unplugged” di 40 minuti buoni dove Ryan ha potuto dar prova delle sue capacità canore in falsetti che, lo dobbiamo dire, qualche volta non hanno tenuto per tutta la durata del vocalizzo. Se da un lato il critico può arricciare il naso, dall’altro si può apprezzare il vero live senza precampionature ed aiutini elettronici di varia sorte. La band sa interagire con il suo pubblico come poche altre, sul palco è arrivata una telecamera imbracciata da Ryan che inquadrava il suo pubblico estasiato, un bastone da selfie preso in prestito dalla prima fila di agguerriti fans, e poi un i pad con legittima proprietaria al seguito, subito incredula, ma poi brava nel proiettare sui maxischermi del palco Ryan su “I Lived”. Da qui una serie incredibili di bis, partendo dagli accordi di “Seven nation army” degli White Stripe per trasformarsi nell’intro di “Love runs out”. Poi ancora l’ottima performance canora di Ryan con “What a wonderful w
orld” di Louis Armstrong , a seguire “Burning bridges” e la chiusura con tutto il pubblico a ballare sulle note di “If I lose myself” assieme ad un’esplosione felice di coriandoli. Ciao Italia, alla prossima.