Termina con un buon pareggio l’ultimo test match, di altissimo valore, dell’Hellas prima dell’avvio della stagione ufficiale. A Trento, i gialloblù hanno incontrato i campioni ucraini dello Shakhtar Donetsk di quella vecchia volpe di Mircea Lucescu. Mandolini parte con Martic e Agostini sulle fasce, Moras e Marques centrali, a centrocampo la regia è affidata al franco marocchino Obbadi con Lazaros e Hallfredsson ai lati mentre il trio d’attacco è formato da Gomez, Toni e Jankovic. Partono subito forte gli ucraini e, dopo soli due minuti, con Douglas Costa, brasiliano cercato dal Milan, impegnano Rafael. Poco prima del quarto d’ora Martic, autore di una pregevole percussione, è steso sulla linea di fondo e l’arbitro assegna, un generoso rigore, all’Hellas che Toni, con freddezza, trasforma. La squadra di Lucescu prende in mano le redini del gioco e i gialloblù si difendono, alzando una ferrea difesa, al limite dell’area. Si vede poco gioco ma la difesa regge senza particolari affanni. Al quarantesimo, Lazaros batte una punizione, per fallo su Juanito, dai venti metri, ma la palla sfiora l’incrocio. Nella ripresa entrano Rodriguez pe
r Marques e Tachtsidis per Gomez. Il greco si posiziona davanti alla difesa mentre Obbadi gioca alla sua destra mentre Jankovic e Lazaros imperversano sulle fasce. Le squadre sono più lunghe e i gialloblù imbastiscono una serie incredibile di contropiedi con i due esterni che si scatenano in micidiali progressioni vanificate, però, dall’ultimo passaggio. Pregevole, poco prima del ventesimo, un angolo di Hallfredsson con torre di Tachtsidis e girata fuori di un soffio di Rodriguez. Subito dopo Mandorlini cambia l’intera squadra lasciando in campo solo Rafael, Interessanti le azioni che si sviluppano sulla sinistra con il tandem Ionita, Valoti. A dieci minuti dalla fine, Fred, autore di una straordinaria azione, dopo aver messo fuori gioco l’intera difesa scaligera, con un micidiale fendente, pareggia. Con il pareggio le due squadre tirano i remi in barca e raggiungono la fine. Prestazione più che sufficiente dei gialloblù, visto anche il livello di assoluta qualità degli ucraini impegnati nella Champions. Molto applaudito Lazaros, mentre Hallfredsson dimostra di essere pedina insostituibile nelle file scaligere.