L’Hellas conquista un meritato pareggio al Tardini di Parma nell’ultima gara in trasferta del campionato. Mandorlini recupera gli squalificati Tachtsidis e Jankovic, ma è costretto a rinunciare all’infortunato Gomez. Concede un turno di riposo a Pisano preferendogli Sala, a destra, e Agostini, a sinistra, con Marquez e Moras centrali. A centrocampo Obbadie, Tachtsidis e Hallfredsson mentre, in avanti, oltre a Toni e Jankovic, premia Fernandinho, per la bella prova con l’Empoli. Il Parma, che si congeda dalla massima serie con i suoi tifosi, ha maggior determinazione e più voglia di giocare. Gli scaligeri sembrano essere rimasti negli spogliatoi. Nei primi venti minuti, il protagonista è Rafael che chiude la porta ai tentativi degli avanti parmensi, ma, due minuti dopo, nulla può sul tiro, da distanza ravvicinata, di Nocerino che è pronto a sfruttare una respinta del portiere, su tiro di Palladino, non allontanato in tempo da Marquez. Il Parma vola sull’entusiasmo del vantaggio e dopo aver sfiorato per due volte, il raddoppio, lo raggiunge a dieci minuti dal riposo. Percussione di Mauri che scarica, in area, per Varela che, di sinistro, trova il secondo palo. L’Hellas è in bambola ma, a due minuti dall’intervallo, un traversone di Agostini è incornato da Toni che fulmina Mirante. Mandorlini deve aver svegliato i propri giocatori negli spogliatoi perché, al ritorno in campo, s’avventano sui ducali e, dopo pochi minuti, potrebbero pareggiare. Progressione di Tachtsidis che, al limite, apre per Toni il cui tiro, quasi a colpo sicuro, è salvato dal portiere. Dopo una decina di minuti Mandorlini richiama uno sbiadito Fernandinho per Nico Lopez che subito mette i brividi ai padroni di casa con un tiro che sfiora l’incrocio dei pali. Il Parma non riesce più a uscire anche se Palladino e Varela cercano qualche contropiede bloccato bene però da una difesa diventata assai arcigna e attenta. Esce Jankovic per Saviola e, proprio dal piede dell’argentino, parte il passaggio per Nico Lopez, intercettato con il braccio da un difensore. L’arbitro, ben posizionato, decreta immediatamente il rigore che Toni, con freddezza, trasforma. Entra anche Greco per Hallfredsson ma il risultato non cambia più. Mandorlini ha dichiarato, che nei suoi cinque anni di Verona, non aveva mai visto un primo tempo così brutto ma, fortunatamente, la ripresa è stata tutta un’altra storia, storia che Luca Toni, alla soglia dei trentotto anni, a novanta minuti dalla fine del torneo, cerca di scrivere con i ventuno goal nella classifica cannonieri. Duecentesima panchina gialloblù per Mandorlini e trecentesima presenza per Rafael, quarto giocatore all time, nelle file scaligere.