Può un’app trovare la migliore playlist per noi solo in base all’espressione del nostro viso? Sì, o almeno è ciò che cerca di fare Peekabeat, il software creato per effettuare ricerche musicali partendo dall’umore e da ciò che i lineamenti del volto esprimono in quel preciso istante: ecco come funziona il progetto di AQuest e Microsoft Italia.
Musica e umore: che legame c’è?
La musica è fondamentale nella nostra quotidianità, la ascoltiamo in macchina o al lavoro, durante lo sport o mentre giochiamo al PC, il tutto cercando di scegliere gli artisti e i generi giusti in base al momento specifico. Se è vero che ognuno di noi ha le proprie preferenze soggettive, infatti, è dimostrato che ogni tipologia di musica e di suoni può avere effetti differenti sulla nostra mente, aiutandola per esempio a concentrarsi meglio in determinate occasioni oppure a trovare la carica giusta per attività fisicamente più stancanti, come per esempio corsa e palestra.
In diversi ambiti sono stati infatti studiati i cambiamenti che possono avvenire nel cervello durante l’ascolto di tracce differenti, per esempio grazie al rilascio di dopamina in grado di migliorare l’umore o di cortisolo che allevia i livelli di stress favorendo memoria e concentrazione, e non è un caso che siano state create playlist ad hoc per la meditazione, per lo studio o per la partecipazione a tavoli di poker in cui l’attenzione è estremamente importante.
Gli esperti però vogliono andare oltre e sfruttare l’informatica e le tecnologie digitali per fornire strumenti nuovi, in grado di “leggere” la persona e di fornire in automatico una risposta ai suoi bisogni, per esempio attraverso la creazione di liste di brani adatti alla specifica occasione. Peekabeat rappresenta da questo punto di vista una delle iniziative più interessanti, poiché arriva a utilizzare l’intelligenza artificiale per capire lo stato d’animo dell’utente e proporgli la musica migliore.
Come funziona Peekabeat
Sviluppata da AQuest e Microsoft Italia, Peekabeat è un’applicazione utilizzabile sia su dispositivi iOS che dal sito ufficiale peekabeat.com, che utilizza la codifica delle espressioni facciali per individuare le emozioni e collegarle a una selezione musicale. In pratica, l’app si pone l’obiettivo di capire, partendo dall’analisi di oltre 200 punti del viso, quale sia lo stato d’animo individuale per poi ricercare nel vasto archivio di brani Spotify quelli più adatti da ascoltare.
Nonostante i dubbi che qualcuno potrebbe avanzare sulla reale efficacia del servizio, si tratta senza dubbio di un esperimento interessante, anche dal punto di vista delle potenzialità delle tecnologie AI, che oggi ormai riescono non solo a comprendere i bisogni della persona ma anche ad anticiparli trovando applicazione in molti ambiti.
Una volta entrati sul portale o sull’app, Peekabeat chiede soltanto di caricare una foto del viso o di scattare un selfie, dopo di che provvede ad analizzare l’immagine e a trarre le sue conclusioni sull’umore della persona. Calcolati i risultati, Peekabeat interagisce con Spotify, la piattaforma di streaming musicale più conosciuta e usata al mondo, estraendo una playlist personalizzata che, tuttavia, l’utente può modificare partendo da sette stati d’animo.
Ascolto ma anche condivisione con Peekabeat
Come ormai accade per la gran parte dei servizi digitali, anche Peekabeat punta sull’aspetto della condivisione per migliorare l’esperienza dell’utente e al tempo stesso promuoversi su altri canali. Ogni volta che l’utente usa l’app e riceve la sua playlist, può infatti condividere sui social network l’azione e far conoscere ai propri contatti la musica ascoltata al momento, esprimendo dunque anche le proprie emozioni e sensazioni.
Attiva già da diversi anni, Peekabeat ha riscosso un certo interesse nel settore tanto da far ottenere alla società creatrice il premio Engage Your Customers – Gold Award durante l’evento Inspire 2018 tenutosi a Las Vegas, un riconoscimento senza dubbio importante per un servizio che al di là dell’aspetto più pratico mette in mostra le potenzialità dell’intelligenza artificiale e del sistema di ricognizione delle emozioni sviluppato da Microsoft, che promette di migliorare il rapporto tra aziende e clienti e di creare interazioni sempre più empatiche ed efficaci.