Nerissimo esordio per Giampiero Ventura che vede il suo ChievoVerona subire una pesantissima cinquina da parte dell’Atalanta. L’ex CT della Nazionale, che non può ancora disporre di ben cinque pedine fondamentali per questa squadra e cioè Cacciatore e Tomovic, in difesa, Obi, a centrocampo, e Giaccherini e Djordjevic, in avanti, si affida a un inedito, per il Chievo, 3-5-2, con Bani, Rossettini e Barba, davanti a Sorrentino, Depaoli, Rigoni, Radovanovic, Birsa e Jaroszynki, alle spalle del duo Pucciarelli, Stepinski. Parte subito a mille l’Atalanta e i clivensi si dimostrano immediatamente in difficoltà e apprensione. Dopo due minuti Barba, commette un fallo tanto ingenuo quanto plateale che gli costa un pesantissimo giallo. Nel primo quarto d’ora solo un super Sorrentino e la bandierina del collaboratore alzata, confermata poi dal Var, che vanifica un goal di Ilicic, fermano gli avanti orobici. Poco prima del venticinquesimo, la tremolante difesa frana. De Roon, con un gran tiro da fuori area, trova il secondo palo senza che il portiere possa intervenire. Passano due minuti e Ilicic, completamente dimenticato dai difensori, ha il tempo di girarsi e scaricare una saetta che toglie le ragnatele dal sette. Poco prima del quarantesimo la frittata è fatta. Barba, forse dimenticando l’ammonizione, entra in modo tanto inutile quanto pericoloso su Papu Gomez e Rocchi gli mostra prima il giallo quindi il rosso. La punizione sorvola di un niente la traversa e, prima del fischio di fine tempo, ancora Sorrentimo protagonista nel negare il goal a Barrow. La ripresa inizia, con gli stessi uomini che avevano finito la prima frazione di gioco, e anche con lo stesso leitmotiv, infatti, dopo cinque minuti, Ilicic segna la sua personale doppietta portando a tre il bottino della sua squadra. Lo sloveno scambia con il Papu e, da fuori area scaglia, un fendente che rende vano il tuffo di Sorrentino. Passano due minuti e Ilicic, completamente libero, si conquista la soddisfazione di portarsi a casa il pallone per la tripletta con la rete più facile dovendo appoggiare in porta, da pochi metri, il traversone di Gosens. Ventura richiama prima un assolutamente assente Pucciarelli per Leris quindi Stepinski per Meggiorini. Intorno alla mezzora, Depaoli si fa scippare un sanguinoso pallone, al limite dell’area, e Gosens, quasi dalla linea di fondo, trova uno straordinario goal, sotto l’incrocio opposto. Poco dopo Mancini ferma fallosamente Meggiorini e si becca anche lui il giallo. Batte la punizione Birsa che colpisce in pieno il palo. Esce anche Rigoni per Hetemay. Mancano sette minuti alla fine quando Gollini, completamente inoperoso per tutta la gara, decide di diventare protagonista uscendo scriteriatamente su Meggiorini. Rocchi, vicinissimo, decreta il rigore che Birsa trasforma spiazzando l’ex portiere dell’Hellas. C’è il tempo perché anche Bani finisca sul taccuino dell’arbitro che, visto il punteggio, fischia la fine senza nessun recupero. Allenatore nuovo sconfitta vecchia. E sono cinque, consecutiva, le gare che il ChievoVerona non muove la classifica. La squadra è apparta timorosa, confusionaria e senza un briciolo d’idea. Continua inesorabile la permeabilità della difesa che ha raggiunge le 24 reti al passivo in 9 gare. Un lavoro duro, non solo sul piano atletico ma anche su quello mentale, aspetta Ventura che certamente pensava a un impegno difficile ma che oggi appare arduo e molto, molto insidioso.