Un ottimo Hellas Verona batte nel sentitissimo match, al Bentegodi, il Brescia. Juric, che perde per un attacco febbrile Gunter, schiera Eumpereu sul centro sinistra. Invariato il centrocampo mentre, in avanti si affida alla coppia Verre, Zaccagni alle spalle di Eddy Salcedo (foto) . Il Brescia parte forte ma anche con troppa irruenza tanto che già all’ottavo due suoi giocatori sono finiti sul taccuino dell’arbitro prima Martella poi Mangraviti. Al tredicesimo Kumbulla accusa un problema muscolare ed è costretto a uscire sostituito da Dawidowicz. Subito dopo nasce una mischia in area scaligera e Bisoli, di testa, colpisce la traversa. Dopo una bella palla in profondità per Salcedo anticipato di pochissimo dal portiere anche Empereur è ammonito. Al venticinquesimo punizione per il Brescia, da distanza siderale, e Balotelli, con un autentico missile, colpisce l’incrocio dei pali. Un minuto dopo s’invola sulla fascia destra Salcedo che traversa, dalla parte opposta arriva Zaccagni che di testa, con la porta spalancata, mette alto. Alla mezzora palla in profondità di Amrabat per Salcedo che brucia il difensore che interviene in scivolata mettendo in angolo. L’arbitro, dopo qualche istante, decreta il rigore e il secondo giallo a Mangraviti ma Massa, dal Var, lo richiama e le decisioni sono annullate. Cinque minuti dopo anche Monteju è ammonito. Al quarantesimo affondo di Zaccagni che conquista un angolo. Batte Veloso, direttamente in porta, e Balotelli di testa allontana. Al quarantacinquesimo improvviso tiro di Salcedo e il portiere si deve distendere per mettere in angolo. Inizia la ripresa e Corini, visti i rischi che corre il già ammonito Mangraviti, lo sostituisce con Ndoj. Passano cinque minuti e l’Hellas è in vantaggio. Angolo battuto da Veloso, stacco di testa di Salcedo e palla nel sette. Prima rete in Serie A per il millenial scaligero che corre ad abbracciare Juric che considera un po’ il suo padre putativo. All’ottavo Juric richiama Veloso, che accusa un problema al polpaccio, per Pessina. Al decimo improvvisamente inizia lo show di Mario Balotelli. Il giocatore accolto, sin da suo ingresso in campo, dall’assordante coro “Mario Mario” che tanto lo aveva destabilizzato quando giocava nel Milan esce ancora una volta di testa e, fermato il pallone con le mani, lo scaglia violentemente in curva minacciando di uscire dal campo. Prima l’arbitro lo ammonisce quindi toglie il giallo al giocatore che è convinto a fermarsi sia dai compagni sia dagli scaligeri in particolare Amrabat. Dopo quasi cinque minuti e dopo che l’altoparlante ha invitato a non intonare cori di stampo razzistico, ma quelli che si sono sentiti sono stati solo di sfottò, si riprende a giocare. Le rondinelle sono tutte sbilanciate in avanti e i gialloblù affondano soprattutto sulla fascia sinistra. Al quarto d’ora azione in velocità Zaccagni, Lazovic Zaccagni e miracoloso intervento del portiere. Un minuto dopo è Silvestri pronto a parare una girata improvvisa di Donnarumma. Al ventesimo fallo di Pessina, ai venti metri, su Balotelli che scarica tutta la sua rabbia, ma Silvestri è prontissimo a respingere. Al ventiquattresimo contropiede di Verre che preferisce il tiro, che sfiora il palo, al servizio a un compagno libero. Poco prima della mezzora standing ovation per Eddy Salcedo che lascia il posto a Stepinski che due minuti dopo sciupa, con un colpo di testa non preciso, un grandissimo invito di Lazovic. C’è quindi una punizione di Verre. Sbuca sul secondo palo Dawidowicz che accarezza il montante. Al trentaseiesimo arriva il raddoppio. Azione tambureggiante sulla sinistra di Zaccagni che, dal fondo, serve Pessina. L’ex Atalanta, con una finta, manda al bar un difensore e poi calcia di precisione sul secondo palo, dove il portiere non può arrivare. Al quarantesimo, con il Brescia sbilanciato, parte un micidiale contropiede scaligero tre contro uno. Purtroppo Stepinski, per eccesso di egoismo, cerca la porta, colpendo in pieno l’unico difensore, invece di appoggiare ad Amrabat, alla sua destra, o a Verre alla sua sinistra. Il rinvio della difesa raggiunge l’indimenticato e amato Romulo che, arrivato al limite dell’area, traversa verso il centro dove Balotelli, in mezza girata fulmina Silvestri con palla all’incrocio. Grande goal. Gli ultimi minuti, compresi i sei di recupero, sono un assalto ma la difesa regge e cerca, quando può, di far ripartire l’azione. In uno degli ultimi tentativi Matri, subentrato a Donnarumma, si scontra con Dawidowicz e reclama con veemenza il penalty. Anche a fine partita il giocatore inveisce contro l’arbitro che, sulla via degli spogliatoi, gli mostra il cartellino rosso. Secondo successo consecutivo per l’Hellas che rimpingua la propria classifica che adesso dice quindici punti e nona posizione. Il merito di Juric è di aver trasmesso un carattere eccezionale ai propri giocatori che si muovono con grande naturalezza e con assoluta regolarità. Le uniche apprensioni vengono dai problemi fisici che hanno colpito due giocatori di assoluta importanza come Kumbulla e Veloso. Sabato ci sarà il palcoscenico di San Siro, con l’Inter, per i ragazzi terribili di Juric quindi la sosta per le nazionali prima dell’arrivo al Bentegodi della Fiorentina.