Con una nota ufficiale, l’Hellas Verona comunica la risoluzione consensuale del rapporto con il D.S. Tony D’Amico. Nato 42 anni fa a Popoli (Pe), dopo un’onesta carriera da giocatore dal 1998 al 2013, appende le scarpe al chiodo e, seguendo Filippo Fusco, inizia a fare l’allenatore. Nel 2016 Setti, su suggerimento di Pippo Fusco, lo chiama all’Hellas come Capo Scouting quindi, nel 2018 diventa il Direttore Sportivo dei gialloblù. Con lui nasce l’Hellas destinato a diventare il più bello della storia dopo l’inarrivabile formazione di Bagnoli. La squadra è in Serie B e, con Fabio Grosso, non sembra riuscire a risalire cosa che, con l’arrivo di Aglietti, riesce nei play off con il Cittadella. Inaspettatamente e, con un certo scetticismo, non conferma l’allenatore della promozione ma chiama Ivan Juric. Con il tecnico croato si forma un binomio eccezionale e Tony trasforma in oro tutto ciò che tocca. Prende Rrahamani, dalla Dinamo Zagabria, per 1.6 m. per cederlo, l’anno successivo, al Napoli per 14 m.; Amrabat, dal Brugge, per 3.5 m. trasferendolo poi al Napoli per 20 m. più bonus; infine Kumbulla, prodotto del vivaio scaligero, in prestito biennale alla Roma con obbligo di riscatto a 13.5 m. più 3.5 m. di bonus. Nell’ultima stagione, abbandonato, inaspettatamente da Juric, chiama Di Francesco ma, dopo tre giornate, si accorge dell’errore e lo sostituisce con Igor Tudor che lo ripaga con un campionato straordinario. Cede il gioiello di casa Zaccagni alla Lazio ma lo sostituisce, con un’intuizione spettacolare, con Caprari a cui affianca il cholito Simeone. È il D.S. più giovane d’Italia vive molto nell’ombra non amando né palcoscenici né presenze sui media. Lavoratore indefesso si dice che non riposi mai. Il Presidente Maurizio Setti e tutto l’Hellas Verona lo ringraziano per aver messo a disposizione del Club non solo le sue grandi capacità e competenze ma anche un’encomiabile dedizione volta alla crescita e al consolidamento dell’area sportiva. Tony D’Amico, da parte sua, esprime profonda gratitudine a tutto il Club e al Presidente in particolare per la fiducia che gli è stata riconosciuta e per la grande opportunità che gli è stata concessa di operare in grande autonomia pur in armoniosa simbiosi con la proprietà
