Incredibile debacle dell’Hellas per i 32esimi di Coppa Italia contro il Bari. Dopo due turni la seconda squadra di ADL batte il Veneto per 2-0 infatti, dopo aver rifilato tre reti al Padova, cala un clamoroso poker contro i gialloblù. Cioffi, per il suo debutto al Bentegodi, presenta una squadra modificata nello schema, dal tanto spettacolare e redditizio 3-4-2-1, al più compassato 3-5-2 ma con nove undicesimi dei medesimi protagonisti della straordinaria stagione appena conclusa. Se Casale non ha trovato, ad oggi, un sostituto, Caprari ha visto impegnato, in una posizione più avanzata, Kevin Lasagna, tornato particolarmente prolifico in quest’inizio di stagione. In panchina, nel primo tempo Barak, non convocato il chiolito Simeone, sempre con le valige pronte. Quindi davanti a Montipò, roccia Dawidowicz, Gunter e Ceccherini. A centrocampo capitan Faraoni, Hongla, Taméze, Ilic e Lazovic quindi Lasagna (foto) e Henry, in avanti. Partono bene gli scaligeri che, poco prima del quinto, impensieriscono Caprile, ex giovanili del Chievo, con un tiro di Lasagna che aveva rubato palla a Terranova. Al quarto d’ora, Hellas in vantaggio. Si sviluppa, sulla sinistra, una delle tipiche azioni che si vedevano lo scorso anno, con Ilic che lancia Lazovic. Darko, dal fondo, traversa e Lasagna, da centro area, insacca. Poco dopo il ventesimo duro scontro a centrocampo di Ceccherini con un avversario, nettamente in ritardo, l’ex fiorentino tenta di rientrare ma non è in grado ed è sostituito da Magnani. Due minuti dopo ammonizione per Di Cesare che alza troppo la gamba su Taméze, molto più da giallo il fallo su Ceccherini che questo. Alla mezzora i galletti pareggiano. Cangiano punta Magnani, forse ancora freddo, lo salta e mette in mezzo, e Montipò,dopo aver respinto d’istinto, una prima conclusione, nulla può sul colpo di testa di Folorunsho da sotto misura. Poco prima del quarantesimo gran tiro dalla distanza di Hongla con parata comoda di Caprile. Un minuto dopo occasionissima per Lasagna che non trova la porta ma, fortunatamente, c’era fuorigioco. All’ultimo minuto il Bari passa in vantaggio. Micidiale contropiede impostato da Benedetti che prende d’infilata il centrocampo scaligero poi serve Cheddira che, irride Gunter, e fulmina l’incolpevole Montipò. Allo scadere occasionissima per il pareggio. Henry, all’altezza del disco del rigore, colpisce in pieno il portiere e, sulla ribattuta l’Hellas conquista un angolo senza esito. Si va al riposo, dopo tre minuti di recupero, senza che il risultato si modifichi. Al rientro in campo non c’è Magnani al suo posto Amione. Spettacolare la prima azione della ripresa. Faraoni scambia con Lasagna che appoggia a Taméze che restituisce la palla a Faraoni, gran tiro e straordinaria deviazione in angolo di Caprile. Dopo l’ammonizione di Lazovic, il Bari triplica. Poco dopo il quinto, Maita entra in area e Hongla lo strattona e, per l’arbitro, è rigore che Cheddira trasforma spiazzando Montipò. Al decimo grande girata di Henry e spettacolare deviazione, con l’aiuto del palo, del portiere in corner. Al quarto d’ora esce Henry per Piccoli mentre nel Bari Bellomi prende il posto di Cangiano. Al venticinquesimo, espulsione di Faraoni che, prima trattiene, un avversario, poi, forse per una parola di troppo, gli da un manrovescio e l’arbitro lo manda anzitempo negli spogliatoi. Poco dopo escono Lasagna per Djiuric e Taméze per Barak. Alla mezzora dopo che il Bari ha sostituito Benedetti e Di Cesare rispettivamente con Maiello e Gigliotti, Cheddira cala il proprio personale tris, deviando in rete una ottima respinta di Montipò su precedente violenta conclusione. Si conclude, al primo step, il cammino degli scaligeri in Coppa Italia. Squadra partita bene ma poi lentamente afflosciata. Gli interpreti dello scorso anno sono gli stessi ma non si sono visti la grinta, l’aggressività, gli occhi di tigre che la formazione di Tudor ci aveva abituati. Cioffi ha adesso una settimana, sperando anche che il mercato gli dia una mano, per preparare la sfida, così sentita dai tifosi, contro il Napoli, la prima squadra di ADL.