Lo spareggio giocato allo stadio Renzo Tizian di San Bonifacio il 15 maggio 1988 tra il Tregnago di mister Fausto Nosè e le Officine Brà di mister Adelchi Malaman, può considerarsi a tutti gli effetti “la partita del secolo” giocata tra i dilettanti del calcio veronese. Le squadre, giunte prime nel campionato di Promozione a pari merito, si giocavano il salto di categoria nel campionato Interregionale, l’anticamera della serie C unica. Ben 4000 biglietti venduti, ma numerosi spettatori anche all’esterno dello stadio in postazioni “di fortuna” come il cavalcavia sulla strada che porta a Monteforte, assistettero a quest’incontro. Una gara d’altri tempi che è rimasta scolpita nella mente degli appassionati e nel cuore dei protagonisti. A partire dal Tregnago del presidente Sandro Cona e del presidente onorario Antonio Perlato, scomparso di recente.
Il Tregnago di mister Fausto Nosè, che l’anno prima aveva vinto il campionato Primavera con il Chievo, e che si era portato dietro i giovani Luca D’Urso, Carlo Zambaldo e Giorgio Pasetto. Il Tregnago dell’ex professionista Antonio Bogoni e di capitan Andrea De Fazio, leader dello spogliatoio e giocatore sicuramente più talentoso del gruppo. Il Tregnago che in straordinaria rimonta aveva agganciato la capolista Officine Bra di mister Adelchi Malaman e del presidente Mario Nicoletti; dell’ex professionista Giovanni Frinzi (giocò nel Vicenza di Paolo Rossi), ma anche del capitano Giorgio Drezza: “Un campionato dominato per 25 gare e buttato via nelle restanti partite. Eravamo “cotti” ed incontrammo squadre assetate di punti salvezza. Perdemmo qualche gara ed il Tregnago si avvicinava. Poi subentrò la paura e ci agganciarono”.
La gara diretta dall’arbitro Massimo De Santis di Roma, divenuto in seguito arbitro internazionale, fu preceduta da quindici giorni di “botta e risposta” sui giornali tra i due presidenti Sandro Cona e Mario Nicoletti, in disaccordo sul campo neutro nel quale giocare la partita. Diverso l’approccio alla partita delle due squadre: “Dovevamo giocare alle 16” racconta De Fazio, “decidemmo per una sgambata mattutina e poi tutti a casa in famiglia, prima di ritrovarci sul campo un’ora prima della gara. Perlato era molto scaramantico; ha convinto me e Bogoni a giocare con le stesse magliette di cotone usate fino alla settimana prima senza mai perdere. Morimmo dal caldo ma forse anche questo ci aiutò a vincere”. Le Officine Bra invece, decidono di portare staff e giocatori in ritiro a Padenghe sul Garda: “Fu una scelta sbagliata”, racconta il giovane preparatore atletico Maurizio Lissandrini (in seguito da allenatore vinse il campionato con Valdalpone, Sarego e Cologna Veneta), “Era un’esperienza nuova quella del ritiro. Molti non dormirono per il materasso diverso. Col senno di poi credo che sarebbe stato meglio lasciarci alle nostre abitudini solite prima di una gara”. Non solo, l’annuncio della formazione da parte di mister Malaman lasciò tutti sorpresi: “Nell’undici titolare mancava Ivan Perazzolo, arrivato quell’anno dal Chiampo, che con Silvestro Visonà (proveniente dal Trissino) formava una formidabile coppia d’attacco. Ci guardammo tutti negli occhi con stupore, anche perché Perazzolo era un attaccante estroso, capace di risolvere una partita con una giocata delle sue”. L’idea di mister Malaman era quella di sorprendere le retrovie del Tregnago con manovre avvolgenti sulle fasce, piuttosto di penetrare centralmente, come disse poi a fine gara. Il Tregnago, dopo un inizio guardingo, si portò in vantaggio al 31’ del primo tempo: lancio lungo del portiere Bertuzzo, sponda aerea di bomber Giuliano Paolini e guizzo di Nicola Guglielmoni che con un tiro incrociato fulmina Pistoso. “Amavo portarmi in avanti in appoggio alla manovra” racconta Giorgio Drezza, “qualcuno avrebbe dovuto coprirmi e quel lancio lungo del portiere avversario ci colse impreparati”. Mister Adelchi Malaman nel secondo tempo inserì da subito Ivano Perazzolo e la manovra ne trasse giovamento, mettendo alle corde la difesa del Tregnago. “Salvai il possibile pareggio sulla linea di porta” racconta capitan De Fazio, “sul tiro di Perazzolo, con Bertuzzo battuto, il mio intervento fu decisivo”.
Gli attacchi delle Officine Bra non portarono frutto e al 90’, fu il Tregnago a festeggiare lo storico traguardo. Grazie alla fusione con il Villafranca, anche le Officine Bra giocarono da ripescati nel campionato Interregionale nella stagione successiva. Tutti i protagonisti di quella fantastica gara, sono rimasti amici nel tempo; le Officine Bra hanno un gruppo Facebook. Il Tregnago con altri protagonisti continua la sua storia nel campionato di Prima categoria.
Queste le formazioni:
Tregnago: Bertuzzo, Bogoni, D’Urso (15’ Scolaro), Melchiori, Marconi, Rancan, Castagnini (54’ Pienazza), Zambaldo, Paolini, De Fazio, Guglielmoni. All. Nosè (a disposizione: Fraccaro, Perazzolo, Maimeri).
Officine Bra: Pistoso, Rossignoli, Albertini, Drezza, Visonà, Scarmignan (46’ Perazzolo), Chisari, Marchetto, Cappellato, Frinzi, Vignola (84’ Lotti). All. Malaman (a disposizione: Ghedini, Alberti, Giardini).
Arbitro: De Santis di Roma
Rete: 31’pt Guglielmoni