Al termine di una grande prestazione l’Hellas Verona espugna l’Adriatico di Pescara e accede alla finale dei playoff. Alfredo Aglietti, non potendo recuperare gli infortunati, conferma la stessa formazione che, pur pareggiando, bene aveva impressionato all’andata al Bentegodi, con l’unica eccezione Colombatto per Danzi. Prendono subito in mano le redini del gioco, i gialloblù che al quarto minuto vedono Di Carmine presentarsi solo davanti a Fiorillo ma il portiere riesce a ribattere il tiro, tutto vano perché c’era fuorigioco. Poco dopo uno scatenato Laribi cerca il tiro ma Balzano s’immola deviando la conclusione. Un minuto dopo, sempre l’ex Cesena è pericolosissimo con un tiro cross che colpisce l’esterno della rete. Al quarto d’ora, su azione d’angolo, vistosa trattenuta su Dawidowicz, ma né arbitro né Var intervengono. Mentre un giocatore del Pescara, rimasto infortunato nella precedente azione è a bordo campo, c’è un lungo lancio di Henderson che pesca Laribi oltre i difensori, ma il colpo di testa è fuori bersaglio. Pinto non può rientrare e al suo posto Pillon manda in campo Del Grosso. Un minuto dopo Empereur accusa un problema ai flessori e anche lui è costretto a uscire, al suo posto entra Bianchetti. Continua il predominio scaligero ma i tiri, pur numerosi, non trovano quasi mai lo specchio della porta. Ci riesce, poco dopo la mezzora, Di Carmine, battendo il portiere in uscita la bandierina del collaboratore dell’arbitro si alza e, anche il Var, certifica che l’attaccante veronese aveva la testa oltre l’immaginaria linea dell’ultimo difensore. Gli scaligeri lottano con decisione e Colombatto, che poco prima aveva subito un brutto fallo, si vendica e finisce sul taccuino dell’arbitro. Prima del riposo c’è un altro tiro di Laribi alto sopra la traversa. La ripresa vede maggior iniziative degli abruzzesi ma la difesa regge bene. Al decimo grande occasione per Faraoni che smarcato, appena dentro l’area, preferisce il tiro di prima intenzione che gli riesce male e non crea problemi a Fiorillo. Al decimo anche Henderson è ammonito e, subito dopo, Aglietti richiama un vivacissimo Laribi per Lee. Al quarto d’ora improvviso traversone di Vitale e stacco di testa di Di Carmine con pallone a lato di poco. Al ventesimo fuori Colombatto e dentro Pazzini. Qualche istante dopo straordinario intervento di Silvestri che nega il goal al tiro a botta sicura di Mancuso. In azione di contropiede Matos salta i difensori e, invece di servire Lee, al suo fianco, preferisce il tiro fuori bersaglio. Poco prima della mezzora la svolta della gara. Pazzini, di prima intenzione, lancia in profondità Di Carmine che è vistosamente trattenuto da Scognamilio. L’arbitro decreta prontamente il rigore ammonendo il difensore. Va sul dischetto lo stesso Di Carmine che spiazza completamente il portiere che si butta alla sua destra mentre il pallone entra a sinistra. Il Pescara si butta in avanti ma gli scaligeri tengono bene avendo la tranquillità di avere alle spalle un attentissimo Silvestri che, ottiene pure un’ammonizione per Del Grosso che lo aveva spinto in fase di rilancio. Gli ultimi minuti non trascorrono mai compresi i quattro di recupero ma le idee di chi deve recuperare sono molto annebbiate mentre gli scaligeri sono molto attenti. Al secondo di recupero Scognamilio, commette un brutto fallo su Henderson e si becca il secondo giallo e la doccia anticipata. Proprio all’ultimo respiro un tiro di Bellini, da centro area, finisce alto e, con questo svaniscono le speranze pescaresi di arrivare alla finale con il Cittadella finale che giocherà invece l’Hellas Verona. Vittoria strameritata per gli scaligeri e per Aglietti che ha ridato fiducia ai suoi giocatori che, finalmente, possono giocare nei loro ruoli naturali e quindi hanno l’opportunità di rendere al meglio. Tutti da elogiare con un Di Carmine cecchino infallibile ma con un “gatto” Silvestri portiere di qualità. Giovedì sera tutti a Cittadella per la gara d’andata che vede, per la prima volta, giocarsi la Serie A la quinta e la settima classificate nel campionato.