Dolorosa battuta d’arresto dell’Hellas che è nettamente superata dalla Samp al Bentegodi. Juric, dopo i grandi complimenti per il successo sulla Lazio, ha cercato di gettare acqua sul fuoco per evitare facili e dannosi entusiasmi. La gioia per alcuni recuperi è stata immediatamente repressa dall’infortunio occorso a Favilli che sarà costretto ad un’assenza abbastanza lunga. Le scelte dell’allenatore sono state, all’inizio, Ceccherini, Dawidowicz e Dimarco, in difesa, Faraoni, Barák, Veloso e Lazovic, a centrocampo, mentre, alle spalle di Di Carmine agiscono Salcedo e Zaccagni (foto). Partenza molto aggressiva dei doriani tanto che poco prima del ventesimo l’ex Valerio Verre è ammonito per un’entrata piuttosto dura. Poco dopo, al termine di un’azione, piuttosto confusa, Zaccagni mette un pallone in mezzo all’area ma Audero esce a pugni uniti e allontana. Risponde la Samp e, su angolo di Janko, c’è il colpo di testa di Legumina con Silvestri pronto a mettere in angolo. Alla mezzora interessante azione scaligera iniziata da Barák per Lazovic che, arrivato sul fondo, traversa ma la palla è troppo lunga per tutti. Incredibile un minuto dopo. Barák parte, dalla tre quarti, in slalom e, grazie anche ad alcuni rimpalli favorevoli, arriva davanti ad Audero che, miracolosamente, con il piede riesce a deviare la sua conclusione. Purtroppo, prima del quarantesimo Ceccherini accusa un problema ed è costretto ad uscire, al suo posto entra Lovato. Immediatamente dopo, bella azione di Dimarco che, dal fondo, effettua un tiro cross che il portiere salva in due tempi. Passa un minuto e la Doria va in vantaggio. Dimarco perde un pallone che i doriani riescono a mettere in area dove, di testa, allontana Dawidowicz proprio sui piedi di Ekdal che dai trenta metri trova una gran conclusione che s’infiala radente il palo, nulla da fare per Silvestri. Stesse squadre al rientro in campo. I gialloblù si portano subito in avanti e conquistano due angoli consecutivi. Sul secondo, dopo il tentativo di cross di Zaccagni, recupera palla Ferrari che lancia Verre, all’altezza della linea di centro campo. L’ex parte velocissimo, non fermato da nessuno e, appena dentro l’area batte imparabilmente Silvestri. Poco dopo ammonizione per Faraoni mentre, al quarto d’ora Juric cerca di dare una svolta alla squadra. Fuori Veloso, Lazovic e Di Carmine e dentro Tamèze, il debuttante, finalmente ristabilito, Rüegg e Colley. Poco dopo il ventesimo la partita può riaprirsi. Dalla sinistra la palla arriva a Rûegg, all’altezza dell’area piccola, su di lui fallo piuttosto vistoso di Damsgaard e l’arbitro, senza esitazione decreta il rigore e l’ammonizione del doriano. Mentre Zaccagni si appresta a battere il penalty, Ranieri, con esperienza, chiede un cambio che l’arbitro gli permette di fare. Esce Verre per Ramirez. Comunque Zaccagni rimane freddissimo e, dopo il fischio di Ros, spiazza Audero, per la sua terza rete nelle ultime quattro partite. Ci si aspetta un Hellas alla disperata ricerca del pareggio invece i gialloblù soffrono terribilmente la pressione ospite e non riescono a conquistare terreno. Dopo l’ammonizione di Salcedo, a cinque minuti dalla fine, Juric richiama Dawidowicz e ripresenta in campo, dopo una lunga assenza, Günter. Ultimo brivido proprio al novantesimo. Ennesima incursione di Zaccagni il cui tiro, dalla linea di fondo, trova pronto Audero alla deviazione in angolo. Nei quattro minuti di recupero, in un contrasto, all’altezza della bandierina del calcio d’angolo intervento duro di Barák, su Lagumina, tanto che l’arbitro è richiamato dal Var e, dopo aver visionato l’azione, estrae il rosso e manda sotto la doccia l’ex Udinese. Subito dopo il triplice fischio che sancisce la meritata vittoria della Samp e il successo del veterano Ranieri sul rampante Juric. Sabato si tornerà in campo a Firenze contro Prandelli che, finalmente, è riuscito a conquistare un punto.