Ricorre oggi il 29° anniversario della tragica scomparsa di Josè Guimarães Dirceu. Nato a Curitiba, in Brasile, dopo aver mosso i primi passi nelle giovanili della sua città natale passa diciannovenne al Botafogo, dove rimane 5 anni giocando 52 partite con 6 reti, quindi eccolo alla Fluminense, 55 gare con 7 reti, l’anno successivo passa al Vasco de Gama dove gioca 25 gare con 2 reti, passa quindi all’America di Calì dove in una stagione gioca 33 partite con 7 reti, nel 1979 attraversa l’Oceano e arriva in Spagna all’Atletico Madrid dove, in tre anni, gioca 82 partite con 26 reti.
Nel 1982 arriva in riva all’Adige con i gialloblù gioca 29 gare con 2 reti. Poi, in Italia, va a Napoli, Ascoli, Como, Avellino per tornare 1987 al Vasco de Gama poi negli Usa al Miami Sharks, per concludere al carriera, ancora in Italia, nel 1992 al Benevento. Ha indossato 26 volte la maglia della nazionale carioca segnando 4 reti. Nei mondiali in Argentina 1978 è considerato uno dei tre giocatori più forti in circolazione ed è premiato con il bronzo. A Verona era entrato subito nei cuori dei tifosi anche perché, sia lui che la sua famiglia, erano sempre disponibili ad unirsi a compagnie e trasmetteva sempre una grandissima allegria diventando l’amigo di tutti. Negli ultimi anni si era stabilito ad Eboli dove aveva avviato un’attività commerciale. Purtroppo il 15 settembre 1995, alla periferia di Rio de Janeiro, ha un incidente stradale al quale non sopravvive. La moglie Vania, sposata nel 1977, gli ha dato tre figli e, al momento della sua scomparsa, aspettava il quarto. Dirceu, lo Zingaro del goal, per le numerose squadre nelle quali ha militato in Italia, mentre in patria era soprannominato la farfalla. Nel 2001 la città di Eboli gli ha intitolato il nuovo stadio comunale capace di 15.000 posti.